1. Regina di Picche. Racconto in tre atti


    Data: 10/02/2018, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Autore: tranquillomanontroppo, Fonte: RaccontiMilu

    In fondo, che cos’è la perversione? Un termine, una parola, un significato che i classici associavano allo stravolgimento. E proprio di stravolgimento si narrerà in questo racconto, disvelando profondi squarci nell’animo di persone che si perderanno tra quello che amano e quello che desiderano, in uno rivolgimento dei sensi che non diraderà le nebbie nel loro profondo ma che contribuirà, al contrario, a confondere ancor più la loro capacità di visione critica su ciò che è gioco e ciò che è abisso.
    
    Fabio è alla soglia dei quarant’anni, in quel periodo della vita che il senso comune riserva ai primi bilanci. Ha lavorato tanto, Fabio. Con la sua azienda di componenti elettronici ha costruito un avvenire solido per sé e per Valeria, sua moglie da otto anni. Non che lei sia stata da meno: prima gli studi conclusi con il massimo dei voti, poi il concorso statale ed ora quel ruolo dirigenziale in Provincia, che tanto la realizza come manager. Non ci sono stati figli, è vero, ma non è ancora troppo tardi forse, neanche per quel traguardo.
    
    Una vita tutto sommato convenzionale, forse troppo: lavoro, casa, ogni tanto qualche ristorante o cinema con gli amici. E il pericolo dell’assuefazione alla normalità sempre in agguato.
    
    Una sera di maggio però qualcosa è cambiato.
    
    Fabio aveva sentito parlare da alcuni colleghi di aziende nel suo ramo di questi locali, un po’ ambigui, dove ci s’incontra per ballare, conoscere gente e fare scambi di coppia. Erano quei posti che Valeria ...
    ... definiva ‘per i marpioni del sabato sera’.
    
    Lui però era in cuor suo affascinato da questi luoghi e dai racconti che di tanto in tanto udiva in giro, o sui giornali.
    
    Valeria no, lei era cresciuta con i valori della borghesia media, educata da genitori rigidi che le avevano inculcato principi dogmatici. Convincerla quindi a visitare il ‘Villaggio’, ambiguo locale dall’intrattenimento non meglio precisato a trecento chilometri da casa, non era stato per nulla facile. Ma Fabio c’era riuscito, procurandosi due tessere da associato dietro indicazione di alcuni suoi colleghi, dacchè il locale non era certamente pubblico.
    
    Forse lo aveva fatto per via di un’incipiente volontà di cambiare la routine del loro ménage, o forse per la curiosità di esplorare un mondo che non apparteneva loro. Non ancora almeno.
    
    ‘Beh, siamo arrivati’, non poté che constatare spegnendo il motore della sua auto nel parcheggio, ad un centinaio di metri dall’ingresso del locale.
    
    Si rivolse verso Valeria, illuminata in viso dalla luce che scivolava via dai fari delle altre auto che stavano cercando una sosta di fronte a loro.
    
    Era bella.
    
    Aveva scelto un rossetto non troppo vivace, in forte contrasto con il pallore delle sue gote ancora così lontane dal sole estivo. Il contorno curato delle sue labbra s’intuiva anche in quella semi oscurità.
    
    ‘Se però non mi piace, ce ne andiamo via!’
    
    Quella frase secca risvegliò di colpo Fabio, che come assorto stava seguendo il profilo della bocca di ...
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