Una mattina all'alba (segue 14) - Racconti Erotici

Una mattina all'alba (segue 14)

Ricordo era in un punto di spiaggia selvaggia nessuno girava la intorno cosi con cautela io e papà entrammo in quel rudere di casa c'era entrando come fosse stata una cucina vari mattoni e calcinacci qua e la,bottiglie vuote e da un lato una camera con la porta sbilenca, papà guardò prima lui come era dentro "Vieni non c'è nessuno" e cosi mi tirò dentro lo vidi chiudere quella porta come poteva poi con la bloccò con un palo che stava li in terra,io mi ricordo mi sentivo come se mi battesse forte il cuore forse intuii qualcosa io e lui da soli in quella stanza semibuia,con una finestra e le persiane serrate mentre dal tetto notai un bel buco da dove entravano raggi di sole e cosi illuminavano la stanza,guardando attorno vi era un tavolo quadrato pareva li da poco e da un lato una branda con sopra un materasso lercio coperto con giornali e bottiglie cartoni calcinacci,papà mi disse "Hai capito cosa fan qua dentro? Ci vengono apposta chi li vede!" Non ero tanto stupida qualcosa avevo capito guardandomi attorno apposta avevo quello strano batticuore ma per farmelo dire da lui risposi "No papi cosa vengono a fare qua la gente non c'è niente da vedere" e lui "Qui ci vengono a fare l'amore,non vedi il letto qui ci vengono a scopare le coppie bella di papà"