1. Un genero stallone


    Data: 30/08/2021, Categorie: Etero Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    ... disprezzabile: due tette grosse, un po’ cascanti, ma ancora appetibili; due cosce carnose, arrotondate dalla cellulite, ma ancora ben modellate; un culo rotondo e sporgente, che ancora attira gli sguardi e le voglie maschili; due occhi profondi e scavati, che confessano una grande voglia repressa.
    
    Mariarosa frequenta assiduamente la casa di Luciana e Giuseppe, la prestanza fisica del genero non le è certo passata inosservata, ma, forse per la presenza della figlia e della nipotina Mary, più che di suo marito, non ci ha mai fatto nessun pensiero. Ora, guardare il petto villoso e le spalle lucide e grondanti di sudore di Giuseppe le suggeriva pensieri perversi, che riusciva a malapena a controllare solo riflettendo sul grande scarto di età che la divideva da lui e, soprattutto, sul legame familiare: un allarme, quest’ultimo, particolarmente sensibile, dopo l’esperienza rischiosa vissuta col cognato.
    
    In una mezz’oretta di lavoro Giuseppe riesce a disotturare lo scarico, poi si alza e, con il sudore che gli cola sul petto, si appoggia al tavolo della cucina a gambe divaricate e chiede alla suocera un bicchiere d’acqua per dissetarsi. Mariarosa si avvicina a lui, gli porge il bicchiere e con un asciugamano, respirando con un po’ di affanno, comincia ad asciugargli il petto, sotto lo sguardo di lui che sorride in maniera piuttosto ambigua. Poi, nel tentativo di asciugargli anche le spalle, finisce per strusciarglisi addosso. Avverte nuovamente il turbamento di mezz’ora prima ...
    ... e il venir meno della lucidità e del controllo.
    
    E’ un attimo di sbandamento, ma quando si riprende si sente afferrata con forza per le chiappe da due mani possenti che la attirano e la schiacciano contro quel petto muscoloso e quel cazzo imbizzarrito. Una situazione alla quale non era preparata e che la disorienta ancora di più quando, leccandola avidamente sul collo, Giuseppe le sussurra all’orecchio la sua voglia irrefrenabile di possederla:
    
    ‘Mammà, m’avete fatto venire una fregola….. scusate, ma non resisto più’. i coglioni mi scoppiano!’
    
    La sfrontatezza del genero la lascia senza fiato, ma incapace di ogni reazione. In un baleno si ritrova semidistesa sul tavolo della cucina, a gambe larghe, con il prendisole sbottonato e con un cazzo asinino che comincia a spingere la sua grossa cappella, violacea per l’eccitazione, direttamente contro il suo stretto orifizio anale. Concettualizza a fatica e, comunque, i suoi pensieri sono più lenti degli accadimenti. Giuseppe l’ha presa dai fianchi e, sollevandole appena un poco il bacino, già ha introdotto per metà il suo bestione dritto nel suo culo. Non è che fosse vergine dal posteriore, ma ormai il canale era in disuso da anni e si era ristretto.
    
    ‘Dio, ma che fai? ‘.. con la bestia che ti ritrovi mi sfondi tutta!’
    
    Giuseppe ha la furia di un mulo, Mariarosa comincia ad urlare dal dolore, si sente come squartata da quell’attrezzo smisurato che avanza e si ferma solo quando sbatte sul fondo dello sfintere.
    
    Mariarosa ...