1. Frenesia di distruggere


    Data: 20/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... demolire ciò che ho a stento terminato di realizzare m’aggredisce investendo il mio essere.
    
    Gradualmente io inizio dal tuo collo, capto in modo distinto i tuoi palpiti di pura contentezza e d’autentico benessere, poi digrado più in basso fino ad approdare all’interno delle cosce, dopo deliziosamente sul tuo cazzo per l’occorrenza ravvivatosi dovuto al mio soave e stuzzicante piacevole modo di agire. Quel delicato e leggiadro svago prosegue, fino a quando un impulso repentino da parte tue non travolge le mie aspettative assalendoti, in quanto mi ribalti e brandendomi la chioma tra le mani mi costringi a rimanere sopra di te, io avverto adesso che il tuo cazzo pulsa, lo riconosco in modo inequivocabile, lo capto in modo eloquente contro di me che preme sul pube, al presente l’eccitabilità è tanta, perché questa carezza l’accresce estendendola in maniera spropositata.
    
    Sono assetata di te in maniera opulenta, in modo principesco e pomposo, non attendo un momento di più, sicché mi sollevo per quel tanto che necessita per consentirti di penetrarmi agevolmente. E’ davvero piacevolissimo ...
    ... distinguere che godi ad ogni ridottissima oscillazione, è altresì avvenente udire il tuo richiamo durante il tempo in cui la sveltezza accresce sempre di più, senza sosta, fino a toccare l’apice sommo nello stesso momento. Al presente non sono in grado di rendermi effettivamente conto di me stessa, né di dire degnamente quello che avverto, intanto che tu trabocchi sborrando lussuriosamente dentro di me, la tua densa linfa vitale con tutta la tua efficace autorevolezza, la tua radicata veemenza e la tua echeggiante vigoria.
    
    Io anelerei e perseguirei di scrutare la tua faccia, di degustarmi e di godermi i tuoi frementi strilli, malgrado ciò sono un’arrapata, libertina e libidinosa astante, in quanto sono ben al corrente che anche per te è il medesimo contenuto. Che cosa rimarrà propriamente?
    
    Un giaciglio interamente disfatto e grinzoso con quell’appiccicaticcio dolciastro del miele disseminato e versato dappertutto, dei segnali distinguibili e ovvi, sopra due corporature sfiancate e stanche, avvinghiati in un dopo pranzo che si adulano e che si vezzeggiano.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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