1. Se non ci aiuta tra cugini – Capitolo 1 – Bacio sotto casa


    Data: 17/08/2021, Categorie: Etero Incesti Autore: Minstrel, Fonte: RaccontiMilu

    Beatrice mi sorrise mentre strofinava con forza nella pentola. Io risposi con un sorriso leggermente imbarazzato, e tornai a sistemare gli scatoloni di materiale.
    
    Il trasloco era appena iniziato, e c’era tantissimo da fare: fortunatamente Beatrice si era offerta di darmi una mano.
    
    Causa lavoro mi sono dovuto trasferire in provincia, e se non fosse stato per Beatrice, non so cosa avrei fatto; mi aveva dato una grande mano a trovare casa, e adesso mi stava aiutando a disfare e sistemare. Il caso ha voluto che l’appartamento fosse proprio a poche decine di metri da casa sua.
    
    Bea (così pretendeva di farsi chiamare dalle persone più intime) abitava in quella città da almeno vent’anni, per seguire il marito, anzi, ex marito per l’esattezza: avevano divorziato 3 anni fa, dopo più di 10 anni di matrimonio, visto che lui aveva un’altra. Una brutta storia, per cui Bea aveva sofferto molto, e forse ancora soffriva.
    
    Bea è mia cugina, nonostante tra noi ci fosse una grande differenza di età: io appena concluso l’università, lei almeno 15-20 anni più grande di me. Fin da piccolo, nonostante fosse più grande di me, ha sempre preteso che la trattassi come quasi una coetanea in quelle rarissime occasioni in cui ci si vedeva tra parenti.
    
    Ora invece, causa la nostra “solitudine”, visto che sono anche single, e vista anche la vicinanza, capitava spesso di passare tempo insieme, specialmente quei primi giorni dopo il trasloco.
    
    “Stasera allora non scamperai al mio invito, Bea” ...
    ... dissi ad alta voce dall’altra stanza.
    
    “Ok – mi rispose lei – credo di meritarlo”.
    
    Finii di spostare dei libri, e andai in cucina: “Se non ci fossi stata tu, non saprei come avrei fatto questi primi tempi – dissi sorridendole – ti meriti una cena”.
    
    Bea rise: “Sembra una vita che non esco a cena. Sembra quasi un appuntamento”. disse lei tornando a concentrarsi sul lavaggio delle pentole.
    
    Tornai nell’altra stanza, pensando che effettivamente sembrava un appuntamento in piena regola. Cosa stava pensando Bea? Effettivamente non l’avevo ancora vista sotto quel punto di vista.
    
    La mia mente si andò a posare sulla sua figura. Nonostante avesse superato i quaranta da pochissimo, Bea era ancora una bellissima donna: alta, capelli non lunghi ma nemmeno cortissimi castani, bel viso, labbra carnose, seno nella media, credo una terza, fianchi generosi e molto sensuali. Confesso che da piccolo qualche pensiero impuro c’era stato, specialmente in pubertà, ma nulla di più.
    
    Anche in quei giorni, per qualche istante c’era stata una sorte di attrazione credo, ma non gli avevo dato un grande peso. Chissà cosa poteva riservare quella sera, pensai tra me e me.
    
    Beatrice chiuse trafelata la portiera dietro di se, baciandomi velocemente sulla guancia.
    
    “Ti prego scusami – disse dispiaciuta mentre abbassava l’aletta parasole per specchiarsi – ho fatto tardi perchè sono stata indecisa fino all’ultimo su cosa mettere”.
    
    Le sorrisi mentre mettevo in moto.
    
    “Voi donne – sospirai ...
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