1. Lo Psicopatico


    Data: 16/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... unghie della sua Signora mentre lei la masturbava con l’altro piede, ma la grossa scrofa godeva di quelle attenzioni, sospirava ed usava limetta e smalto al meglio.
    
    – Preparati, tra mezzora usciamo, andiamo al super a fare la spesa, vestiti sportiva. ‘ Le parole della Padrona furono dette appena Debby comparve sulla porta.
    
    ‘ Si Signora. ‘ Debby ritornò in bagno per prepararsi, mentre si allontanava sentì un sonoro ciaff e la Padrona che redarguiva Giusy. ‘ Fai attenzione stupida. ‘
    
    Meno male che non le aveva chiesto di vestirsi elegante, e meno male che non era toccato a lei prendersi cura delle unghie della Padrona. Era un compito che normalmente toccava a Giusy che si prendeva cura anche di lei, la preferita della Padrona, ma a volte, quando Giusy non c’era o aveva altre incombenze toccava pure a lei. Per fortuna le aveva detto di vestirsi sportiva, altrimenti ci sarebbe voluto più tempo ed a lei non piaceva molto andare in giro su tacco otto o dodici, preferiva vestirsi casual e con scarpe basse. Ma se la sua Padrona lo voleva lei si sarebbe vestita anche come una puttana. Qualche volta, di notte, era successo e lei morendo dalla vergogna l’aveva fatto. Deborah si rendeva conto di essere diventata succube della sua giovane Padrona e che non era normale, ma l’adorava e non ne poteva fare a meno. Era una sottomessa, ma non per chiunque, solo per lei, l’unica che aveva saputo renderla tale. Non era lesbica, ma i pochi ragazzi che aveva avuto fino a quel momento non ...
    ... erano stati capaci di soddisfarla. Lei era alta e bellissima, solo il suo fisico incuteva rispetto e non era facile trovare qualcuno alla sua altezza, letteralmente e metaforicamente. L’unica che era stata capace di metterla sotto era stata Alessia.
    
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    koss99@hotmail.it Marina stava soffrendo, ma stava anche godendo e stava godendo più di quanto stesse soffrendo.
    
    Il suo Padrone l’aveva imbracata e la teneva sospesa all’altezza che gli veniva più comoda per infilzarla.
    
    Una catena pendeva da un robusto gancio fissato sul soffitto, la catena terminava su un’intelaiatura di ferro fatta di due lunghe barre disposte a X e alla quale erano fissate due larghe cinture di cuoio, due cavigliere e due polsiere che avvolgevano e tenevano sospeso il voluttuoso e splendido corpo di Marina. Una rossa di una bellezza sconvolgente. Un corpo bianco latte, cremoso, sinuoso, morbido, formoso, tutto curve. Un viso incorniciato da una splendida chioma rossa, occhi celesti che a volte tendevano al viola, labbra carnose, quando sorrideva sulle guance venivano fuori stupende fossette che la rendevano irresistibile. Una splendida quarantenne.
    
    Le fasce di cuoio passavano sotto il seno e sopra il bacino della schiava, polsiere e cavigliere racchiudevano polsi e caviglie della schiava, che rimaneva sospesa ad un metro circa di altezza con il viso rivolto al pavimento. Non era la prima volta che la schiava ...
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