1. Bene


    Data: 03/08/2021, Categorie: Etero Autore: ilnomenonconta, Fonte: Annunci69

    Bene, finalmente il caffè! Penso assaporarando piano il liquido scuro nella tazzina che mi sto portando alle labbra.
    
    -Grazie,-
    
    dico
    
    -Buono sto’ caffè!-
    
    Tu sorridi stortando un po’ la testa e mi guardi, mentre del fumo sale indifferente da un camino, fuori, nel freddo e nella neve mezza sciolta e poi ricongelata.
    
    Sorridi un poco e la luce azzurrognola che filtra attraverso le tue tende ti colpisce di taglio, sia a destra che a sinistra, dandoti un aspetto scomposto e pazzerello, chissà perchè.
    
    Il caffè lo sto particolarmente apprezzando perchè, oltre a gradire il suo inconfondibile sapore amaro e l’effetto riattivante sulle sinapsi, generalmente segna la fine del pranzo. Non che non abbia apprezzato quel cous cous vegetariano con tutte quelle mandorle, o l’hamburger di seitan con le zucchine tagliate alla julienne. Però, ecco, diciamo che in questo momento la presenza di questo tavolo tondo duro e scuro tra noi mi sta decisamente infastidendo, e se non fosse che così non si fa, mi alzerei e lo sposterei di lato alzandolo di peso, magari facendo cadere la bottiglia di prosecco e le candele a forma d’angioletto, per dire.
    
    Non so se sia stato il tuo continuo tormentare una mollica di pane con volute sensuali delle dita, o quella risata dall’attacco sguaiato, che per un attimo è sfuggita al tuo controllo, poco fa, o quel ricciolo castano che ti cade tra le tette, ma sento inequivocabilmente la voglia e la necessità di affondare la faccia in quel tuo ...
    ... maglioncino beige. Ed entro breve.
    
    Per un attimo vengo preso dal terrore che la conversazione vada a impegolarsi sul clima o a cercare passioni comuni o futilità simili. Inpanicato riesco solo a dire:
    
    -Secondo me dovremmo cambiare posizione…-
    
    -Guardiamo un po’ la tele?- mi proponi.
    
    Che scusa del cazzo… penso, sperando che sia effettivamente una scusa e apprezzando la tua capacità di rinunciare allo stile, quando necessario.
    
    -Grande! La tele!-
    
    Scatto in piedi forse un po’ precocemente e mi dirigo verso il divano, cercando di dissimulare la fretta ed ottenendo probabilmente un accentuato effetto rollio. Ci sprofondo piacevolmente dentro e per un istante valuto se abbandonare progetti più ambiziosi e proporti un pisolino.
    
    Invece dico:
    
    -La televisione! Un sacco che non la guardo, io non ce l’ho, pensa che l’ultima volta che ero da mia madre volevo guardarla un po’ e non mi ricordavo nemmeno più come accenderla! Incredibile!-
    
    Ed istantaneamente me ne pento perchè penso che con una battuta mediocre ti ho involontariamente paragonato a mia madre e mi sono contemporaneamente dato dell’imbecille.
    
    Fortunatamente sembri non farci caso, smanetti col telecomando e farfugli qualcosa sul fatto che anche tu sei un po’ in difficoltà perchè è nuova, è una smart tv.
    
    E hai quell’aria concentrata, la bocca leggermente aperta, con una goccia di saliva che sembra in procinto di gettarsi dal parapetto delle tue labbra, ed è figo perchè mi sembra che posso guardarti senza che ...
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