1. Un debito risolto


    Data: 02/08/2021, Autore: key-d, Fonte: RaccontiMilu

    La cliente me la ricordavo, passa di tanto in tanto a controllare il suo conto, i titoli, a chiedere cose, non spesso, un paio di volte l’anno. Me la ricordavo perché nella monotonia del mio lavoro, tra i tanti pensionati, commercianti, industrialotti, quel fiore brillava di luce propria. Non mi lamento del mio lavoro, dopo tanti anni di sportello e scartoffie, finalmente ho il mio spazio personale, la mia scrivania, compiti di una certa responsabilità, anche quello di dare consigli ai clienti più importanti dell’agenzia: appena passati i quaranta non posso lamentarmi, tra poco va in pensione il capo-agenzia e io sono pronto a subentrare. Single, buona paga, diciamo che posso pemettermi una vita piacevole.
    
    La sua famiglia era benestante, importanti commercianti. Di lei non sapevo granchè, a parte i dati personali, nata il 3.12.1986, residente con i genitori (bella zona della città, probabilmente una villa). Quella mattina era un incanto, con un capottino coloratissimo Desigual che fasciava il suo corpo esile, un foulard blu che le faceva risaltare il visino pallido e i capelli biondi, calzoni di pelle nera attilati sulle sue gambe sottili e stivali. Impossibile non notarla oltre i vetri del mio loculo, appena passò la porta di sicurezza. Si sedette sulle poltroncine in attesa, io stavo facendo con un vecchio e pregai che aspettasse me e non andasse da qualche collega. Liquidai il vecchio e lo accompagnai, così potei dire a lei “ah, prego, si accomodi”. Presa!
    
    Si ...
    ... accomodò davanti alla mia scrivania, un po’ stravaccata, con la testina bassa e mi guardava in modo strano, dal basso in su.
    
    “Ho un problemino, ma penso che con lei possiamo risolverlo”.
    
    “Penso di sì, vediamo, di cosa si tratta?”.
    
    “Ho fatto un viaggio, con una mia amica a Valencia e Barcellona, e ho speso un po’ troppo con la carta di credito. Sa io sono studentessa, mi manca un po’ per la laurea, mio papà mi aiuta, mi accredita un fisso mensile…”
    
    “Vedo…” feci io professionale, vedendo sul suo conto un bonifico fisso, il primo di ogni mese, di 700 euro, che non è una paghetta da poco considerato che abita con i suoi.
    
    “… e non volevo chiedergliene altri, anche se lui magari me li darebbe, ma mi scoccia…”.
    
    “Bene, possiamo fare un micro-prestito e il debito accumulato nel viaggio in Spagna lo rateizziamo nei prossimi mesi, quanto sarebbe lo scoperto?”.
    
    Mi disse la cifra, né tanto né poco, diciamo la metà del mio stipendio mensile. Mi guardava fisso, con i suoi splendidi occhioni verdi, finemente truccati.
    
    “Sai, io avevo un’altra idea…” disse con un sussurro.
    
    “Mhm, sentiamo, che idea?”.
    
    “Stasera ci vediamo, ci facciamo un aperitivo, mi porti a cena, poi andiamo da te e domani mattina, puff, il mio debito sparisce. Cosa dici?”.
    
    Il suo profumo dolce aveva invaso il mio loculo, lei era sprofondata nella poltroncina, quasi distesa, tutti i colleghi dello sportello guardavano da oltre i vetri, lei scoprì i suoi denti perfetti in un sorriso altrettanto ...
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