1. Per niky


    Data: 02/08/2021, Categorie: Etero Autore: FREEALL, Fonte: Annunci69

    ... o parte della funzionalità del suo corpo" mi dice con un distacco professionale che mi fa rabbrividire. Mi chiudo in un silenzio angosciato, irrigidendo ogni muscolo come a non voler peggiorare la situazione. Forse solo adesso ho la piena percezione di quanto potrebbe essere stravolta la mia vita, della perdita che potrei subire, del dolore che mi aspetta. Ho paura di quello che sarà domani, una paura cieca e assordante.
    
    Probabilmente lei avverte il mio stato e,così, si rivolge a me con quella sua voce rassicurante: "Non abbia paura!" mi dice, "La vedo spaventato, ma non credo che il suo stato sia poi tanto grave. Se le sue lesioni fossero di più di un semplice sospetto, non sarebbe in questo reparto e, riflettendoci, l'essersi risvegliato e aver espletato i bisogni fisiologici depone a favore di una diagnosi severa, ma non preoccupante. Da come reagisce e da quello che vedo, sono molto ottimista! Anzi, ritengo che una volta ridotte le fratture potrà tornare a casa e, con un po' di riabilitazione, alla sua vita normale".
    
    Le sue parole mi sembrano uno spiraglio di luce in un cielo tempestoso e buio. Voglio credere che abbia ragione, voglio fidarmi della sua esperienza e della sua professionalità. Anche se non del tutto convinto, mi abbandono, non senza un qualche imbarazzo, al suo servizio.
    
    Prende un telo e ruotando leggermente il mio corpo, sento che lo pone sotto di me. Dico sento, perché, non potendo muovere la testa, non vedo quello che succede se non quanto ...
    ... compreso nel mio campo visivo. Sono solo le sensazioni tattili o caloriche che mi fanno capire i suoi gesti. Ecco, adesso sento sfilare il pannolone e, dopo averlo ripiegato accuratamente, lo va a riporre chissà dove.
    
    Intanto, senza il lenzuolo che mi copre, mi pervade una sensazione di freddo che si posa sulla pelle.
    
    Di lì a poco la vedo tornare con una bacinella che scopro contenere dell'acqua tiepida. Raccoglie una spugna dall'acqua e incomincia a detergermi i muscoli femorali e la parte interna delle cosce. Il contrasto dell’acqua tiepida sulla pelle fredda mi trasmette una sensazione stupefacente di benessere e rilassatezza, che le manifesto con un sorriso. Poi, in un andirivieni della spugna, deterge delicatamente l'inguine e le parti intime. Qui le sensazioni si fanno più forti e cresce l'imbarazzo per l'esposizione e la manipolazione di un qualcosa che è riservato solo a "certe" persone.
    
    Provo a non pensarci, anche se ho la netta sensazione che lei indugi in certi punti, che prolunghi certe prese, che insista nel ripassare in posti delicati. Cerco di non muovermi ma ho paura che lei avverta una certa tensione, non fosse altro che per il mio respiro, a momenti, trattenuto.
    
    Cerco di minimizzare, ma mi domando, seriamente, che diamine stia facendo. Incomincio ad agitarmi, anche perché non potendo vedere, non mi capacito se stia per finire o ci voglia ancora molto tempo.
    
    Lei, imperterrita, continua come se nulla fosse, ma certamente avverte la mia tensione. Ciò ...
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