1. Luisella la manager


    Data: 02/08/2021, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: Luisellaporcella, Fonte: RaccontiMilu

    Bendata. Con le mani legate dietro la schiena con un nastro di seta. In ginocchio. La bocca spalancata da una pallina di gomma tenuta da un elastico. Scarpe lucide nere tacco 12, calze autoreggenti nere con la riga. Niente mutandine. Reggiseno di pizzo nero che sostiene i miei seni senza coprirli. I capezzoli esposti e duri. Trucco pesante, rossetto rosso con contorno labbra, mascara, matita intorno agli occhi. Il culo cosparso di vaselina. Sono finita così di mia spontanea volontà. E sono eccitata all’estremo. Sono pronta. Sono nella sala principale di una grande villa padronale di proprietà dell’assessore regionale alla sanità. Stanotte sarò la sua schiava con mio marito presente, solo a guardare.
    
    Facciamo un balzo indietro nel tempo e vediamo come tutto ciò sia iniziato. Un anno dopo l’inizio della crisi, nel 2009, gli affari del laboratorio di analisi cliniche cominciarono ad andare male. Il nostro bel tenore di vita era a rischio. Crociere, cene eleganti, abiti firmati, gioielli. Ed avremmo anche dovuto licenziare qualche dipendente. Mio marito però, cominciò a pensare che era il momento di entrare in qualche giro grosso di appalti e forniture pubbliche, e per fare questo avevamo bisogno di appoggi ai piani alti della politica. La mia innata troiaggine avrebbe sicuramente aiutato. Fu così che iniziammo ad avvicinarci a degli esponenti del PD che governava la mia regione in quel periodo facendo piccoli regalini, aiutandoli a raccogliere voti e via dicendo. La grande ...
    ... occasione però arrivò durante la campagna elettorale quando fummo invitati ad una cena del partito dove avremmo trovato tutti i pezzi grossi. L’evento era organizzato in una elegante sala ricevimenti alle porte della città. Mio marito si presentò in smoking, mentre io ero fasciata in uno splendido abito blu notte, scarpe col tacco 12, scollatura generosa, capelli raccolti verso l’alto acconciati dal mio parrucchiere con una miriade di ferrettini e un giro di perle alla gola. Appena entrati, mi ritrovai puntati addosso gli occhi di tutti i presenti. ‘Perfetto’ pensai, ‘stasera si svolta’. Dopo la cena ed i discorsi di rito, ci ritrovammo in piedi in una sala adiacente per fare conversazione, con flute di champagne (pagati coi rimborsi elettorali a carico dei contribuenti, pensai) che venivano continuamente serviti dai camerieri fra i presenti. L’atmosfera si era fatta cordiale e frizzantina. Ad un certo punto riconobbi l’assessore alla sanità, che era la mia preda, e lo avvicinai da sola. Questi era un uomo un po’ attempato, ma distinto, sulla sessantina, alto e magro, abbastanza atletico per la sua età. Cominciammo a parlare del più e del meno, con suoi occhi che finivano sempre sulla mia scollatura. Fingendo di essere più brilla di quello che ero lo presi sottobraccio e lo portai fuori continuando a chiacchierare. Mantenendo un tono allegro, cominciai a parlare di crisi, di poveri dipendenti, potenziali elettori, che dovevano essere licenziati. Che con un suo piccolo aiuto, ...
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