1. Timida e sottomessa


    Data: 29/07/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: pensierovago, Fonte: RaccontiMilu

    Era il terzo colloquio che facevo con aspiranti segretarie nel mio studio.
    
    La ragazza che si era presentata doveva ancora compiere diciannove anni. Piccolina, non arrivava al metro e sessanta, aveva un bel visino e due grandi occhi neri. Sembrava molto timida, ma quello che mi colpì subito erano le sue belle, grandi e rotonde tette. La camicetta che le ricopriva era ben abbottonata, solo un filo aperta quasi al livello del collo, ma tra un bottone e l’altro si intravvedeva il reggiseno che conteneva quel ben di Dio.
    
    Fu un colloquio come gli altri, ma quello sguardo timido e sottomesso mi sembrava inequivocabile. E così, sicuro di quello che sarebbe avvenuto, gettai l’esca. Le avevo fatto vedere la sua postazione e avevo testato le sua capacità al pc. Mi informai sulla sua situazione personale e familiare. Le scucii che aveva da poco un ragazzo. Le feci altre domande personali e poi le spiegai un po’ quello che chiedevo a una segretaria. Ero seduto dietro la scrivania e lei davanti a me su una delle sedie che normalmente usano i clienti. Mi alzai con la scusa di andare a prendere una cartella che conteneva una pratica e mi posi accanto a lei. Le mostrai cosa conteneva e come si trovavano disposti dentro i documenti. Stavo lì in piedi, proprio accanto a lei che da seduta ascoltava e guardava le carte. Alla fine riposi la cartella e mi rimisi accanto a lei.
    
    ‘Ovviamente qualche volta sarò costretto a chiederle qualche straordinario.’ ‘Non si preoccupi.’ ‘E ovviamente ...
    ... la mia preferenza va a segretarie che siano disponibili a qualche extra.’ Alzò lo sguardo e mi fissò con i suoi grandi occhi neri. ‘Sarò disponibile.’ Quasi lo sussurrò e abbassò lo sguardo. Mi avvicinai ancora di più e le carezzai la nuca. Non ci fu bisogno di altro. Protese la mani ad accarezzarmi tra le gambe e sentì che me lo aveva già fatto diventare duro. Mi slacciò al cintura e me lo tirò fuori. Lo accarezzò e poi con la lingua percorse dal basso in alto tutta l’asta. Fece girare la lingua attorno al glande e poi lo fece scivolare tra le sue labbra. Ci sapeva fare! Fu un gran bel pompino. Si dedicò al suo compito senza mai alzare lo sguardo. Alla fine, dopo avermelo ripulito tutto con la sua lingua, si staccò e alzò lo sguardo. Uno sguardo timido. Le carezzai la testa e lei mi chiese ‘Sono stata brava?’ ‘Sì, &egrave stata brava, molto brava.’ Mi sorrise.
    
    La congedai, dicendole che avevo già fissato altri due colloqui e che le avrei fatto sapere. Annullai i due colloqui e dopo due giorni la chiamai. L’avrei assunta e poteva iniziare a lavorare dal giorno dopo. Lei mi rispose che era contenta e mi chiese se durante la pausa pranzo si poteva trattenere in ufficio e mangiare nella segretaria perché le veniva scomodo tornare a casa (abitava lontano). Le dissi che non c’erano problemi.
    
    I primi due giorni di lavoro feci finta che non fosse successo nulla durante il nostro colloquio e la ragazza si dimostrò brava nell’apprendere il nuovo lavoro. Al termine del secondo ...
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