1. Le mie storie (100)


    Data: 26/07/2021, Categorie: Anale Prime Esperienze Tabù Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster

    ... s**tenò in una serie di improperie in un misto tra napoletano e francese che, il mio pensiero andò al poverino che stava dall’altra parte del telefono. Chiuse e mi disse che “questo signore” (in realtà lo apostrofò in tutt’altra maniera) aveva annullato l’appuntamento, facendole perdere tempo oltre che soldi. Cercai di tranquillizzarla un po’, la invitai a prendere qualcosa da bere e lei accettò volentieri. Vi risparmio le occhiate e gli sguardi che le fecero nel locale nonostante fosse coperta da un cappotto enorme, vi dico solo che i due cocktail che prendemmo ci furono pagati da “sconosciuti”. Tornate in macchina ci avviammo verso casa sua, dalle parti della zona ospedaliera (anche se mi confessò che aveva da poco comprato casa a Posillipo); non era neanche mezzanotte, arrivate sotto il portone, la salutai ma lei mi chiese di salire. Chiamai Carmine dicendo che avevo incontrato delle amiche ed avrei fatto tardi; non sapevo cosa sarebbe successo, ma volevo stare tranquilla. Entrammo in casa e scappai in bagno per una pipì ed anche per sistemarmi un po’; la situazione era indecifrabile, mi trovavo a casa di una quasi sconosciuta che mi aveva mostrato il suo membro, non sapevo che intenzioni avesse ma nemmeno che intenzioni avessi io. Appena tornata nel salone mi disse che sarebbe andata in camera a togliersi le mutandine perché voleva stare libera. Io mi accomodai sul divano e quando ritornò non potetti fare a meno di notare che dalla minigonna nera di pelle, ciondolava ...
    ... fuori una parte cospicua del suo attrezzo. Maria mi chiese scusa, ma io dissi che capivo la cosa toccandomi le tettone. Cominciammo a parlare bevendo uno spumantino, poi le chiesi come mai tutte le donne a casa di Claudia uscivano stravolte dalla stanza mentre lei alla fine sembrava “fresca come una rosa”. Mi fece capire che sapeva fare bene il suo lavoro e poi con incredibile naturalezza mi chiese se la mia fosse solo una curiosità oppure volessi “provarlo”. Scoppiai in una grossa risata per cercare di prendere tempo e dissimulare i miei dubbi, un po’ timorosa le chiesi “se dicessi si cosa succede?” Maria rispose con incredibile tranquillità che avrei dovuto lasciar fare a lei, che “modestamente” avrebbe saputo cosa fare; vedendomi ancora titubante mi prese le mani, mi tirò su dal divano e mi portò nella sua camera da letto. Con tono suadente ma perentorio mi disse di sbottonare completamente la camicia e di sfilare il reggiseno; lo feci senza problemi guardandola negli occhi seppure dal basso verso l’alto. Alla vista dei miei seni, si congratulò per quanto fossero grossi e stessero su bene. Poi mi disse che potevo scegliere se “svegliarglielo” io oppure avrei preferito vederlo fare a lei, e mentre diceva queste parole, si alzò la cerniera della gonna e si avvicinò a me fino a farmi accarezzare a mo di pennello dal suo uccello, che a suo modo esplorava il mio viso ed il mio decolletè. Era chiaramente un invito, mi feci coraggio (credetemi ce ne volle davvero) e dopo averlo preso ...
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