1. Le mie storie (100)


    Data: 26/07/2021, Categorie: Anale Prime Esperienze Tabù Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster

    ... Parlava un misto di napoletano con la erre moscia francese e mi certificò la sua metà nordafricana (da parte di padre) alla quale attribuiva il merito e la colpa del suo “sesso maschile”. Imbottigliate dietro alla zona ospedaliera, sorridendo le chiesi di farmelo vedere, visto che la curiosità era arrivata alle stelle; lei rise, si tirò su la cerniera della minigonna e da uno slip di pizzo tirò fuori il suo “amico”. In quel momento, tutti gli uccelli che avevo visto in più di vent’anni di onorata carriera sessuale, furono spazzati via in un istante. Il ragazzino, i miei amici del Senegal, Carmine, il podio per grandezza e la lunghezza dei “cazzi” che avevo provato, sembravano normali rispetto a quell’uccello di cavallo. Era moscio, marrone scuro, nella sua mutandina non so come riuscisse ad essere contenuto; la cosa impressionante era che oltre ad essere dannatamente grosso di larghezza, era anche tanto lungo. Le chiesi subito come facesse a nasconderlo sotto la minigonna (incredibilmente quando eravamo a casa di Claudia non si vedeva niente), mi rispose che aveva imparato alcune posizioni, nel tempo, per cui con una specie di magia riusciva ad apparire piatta una volta indossata gonna o minigonna. Da ragazza per un po’ avevo frequentato dei locali e feste dove c’erano anche transessuali, li avevo visti anche “nudi”, ma non mi era mai capitata una cosa del genere. Oltretutto Maria nella parte superiore era davvero una gran bella donna, senza il viso con tratti ...
    ... particolarmente marcati e senza neanche la voce un po’ mascolina che spesso è sintomo della transessualità. naturalmente capii che faceva la Escort, ma a proposito di questo non le feci nessuna domanda, per non essere invadente ed anche perché non avrei saputo cosa chiederle senza poter apparire indelicata.
    
    Sorridendo mi chiese se poteva “rimetterlo a posto”, io timidamente le chiesi di poterglielo toccare e lei senza nessun problema acconsentì. Con la mano destra impugnai questo salamone, gli diedi due tastate e dopo l’ultima carezza, ringraziai “La padrona” e tornai a mettere la mano sul cambio della macchina. Si ricompose, ma i nostri discorsi inevitabilmente rimasero su di “lui”; mi raccontò che già da “piccolino” si capiva che era piuttosto dotato, ma sua madre (l’unico genitore con la quale è cresciuta) non gli aveva mai detto niente. Quando fece lo sviluppo, fu il periodo peggiore perché più cresceva più si rendeva conto del suo essere femminile, più il suo membro risultava ingombrante. Il discorso proseguì maniera più approfondita ma, certe cose le tengo per me. Quello che posso dirvi è che, per stemperare un po’ la situazione, ridendo le chiesi quanto misurasse “da sveglio”; lei mi guardò, ricambiò il mio sorriso e con le dita fece il segno del tre scuotendo la testa. Io istintivamente mi lasciai andare ad un “non ci posso credere” che ricordava molto Aldo Giovanni e Giacomo. Eravamo arrivate quasi a destinazione quando suonò il suo cellulare; dieci secondi di silenzio poi si ...
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