1. L’ultimo pensiero prima di dormire


    Data: 26/07/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Sensazioni Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... incrinino la sua figura. Ricaccia indietro i momenti speciali, quelli che avvolgono l’anima in un tepore piacevole e familiare. E, al loro posto, stringe avidamente a sé i malumori, le delusioni, ogni spina di ogni rosa, così che il dolore, dovuto alle punte acuminate, impedisca a quello stupido cuore di sopraffare la fredda ragione.
    
    Finché il gelo, i brividi, i pensieri, i rimorsi e i rimpianti non si confondono in una fitta nebbia che accompagna un corpo sfinito e una mente distrutta in un agognato sonno profondo.
    
    E lì, nell’inconscio, c’è ancora lei. La sua essenza più pura. I suoi abbracci più sinceri. Le sue parole più dolci. Lei, bellissima, sensuale, rassicurante.
    
    Sento il suo corpo nudo stretto al mio, a darmi quel calore che nella veglia non riuscivo a provare. La morbidezza della sua pelle mi accarezza come seta. Il suo respiro regola il mio, donandogli un ritmo carico di pace. ‘Sta’ tranquillo’, sembra dirmi, ‘Ci sono io con te adesso. Andrà tutto bene’.
    
    Le mie mani accarezzano la sua schiena, mentre il suo corpo aderisce al mio sempre più. I suoi folti capelli scuri solleticano il mio viso. Ma non li scosto, mi piace inebriarmi del loro aroma, sentirli sulla faccia, a pizzicarmi.
    
    Le sue grosse mammelle premono contro il mio petto, sembrano quasi voler scoppiare tanto sono gonfie e piene. Ed anche i suoi capezzoli, così pronunciati, turgidi, invitanti, si schiacciano contro il mio torace. Quasi lo bucano per quanto sono duri. Vorrei morderli, ...
    ... leccarli, impastare a piene mani quelle tette favolose, saziarmi delle curve del mio angelo. Ma ho quasi paura di allentare la presa, di staccarmi dal suo abbraccio, di rinunciare al suo calore. Di sentirla scivolare via dalle mie braccia. Ho paura che il suo corpo si sgretoli in miliardi di granelli di sabbia.
    
    Le sue gambe sono avvinghiate alle mie. Il pelo del suo pube sfrega contro il mio mentre il mio membro, inevitabilmente eretto, si insinua tra le sue cosce, finendo stretto tra di esse. Sulla mia asta, che attraversa per lungo l’apertura della sua vagina calda e aperta, si infrangono i suoi umori, rendendola lucida e amplificando ancor più il mio piacere.
    
    La sento eccitata almeno quanto me. La sua intimità è completamente lubrificata e continua, incessante, a produrre nettare saporito che vorrei bere direttamente alla fonte. Vorrei infilare la testa tra le sue gambe, farla gemere di piacere mentre lecco il frutto della sua eccitazione, il succo che non smette di sgorgare dalla sua figa bollente e bramosa di essere violata, riempita dal mio pene ormai al massimo della sua consistenza.
    
    I nostri sospiri si insinuano nel respiro dell’altro. Pochi millimetri separano, ormai, le nostre bocche voraci. In un impeto salgo sopra di lei, che continua a restarmi avvinghiata con le gambe attorno alla vita e con le braccia a cingermi il collo.
    
    Mi sorride nella penombra, maliziosa, porca, vogliosa come sempre. ‘Fai godere la tua troia’, mi sussurra, mentre le nostre labbra quasi ...