1. Tra Vecchio e Nuovo - Zia e Nipote - Capitolo VIII


    Data: 23/07/2021, Categorie: Incesti Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    Il cielo sopra Milano cominciava a tingersi di nuovi colori, non ancora di luce calda, ma qualche raggio si avventurava fino a là partendo dall’altra parte del globo e percorrendo la linea dell’orizzonte fino a sconfinare nel tetro e freddo cielo di Milano. E’ un momento sospeso tra la vita e la morte, quello tra mattino e notte. Spole diverse dello stesso rocchetto, opposti che s’incontrano e si mescolano nei cieli delle città e spennellano sopra le poche teste sveglie, le uniche fortunate ad assistere al passaggio di testimone tra la placida notte e il pigro mattino.
    
    Matteo, all’interno del bar, era uno di quei fortunati.
    
    Quando l’ultimo cliente era uscito, circa mezz’ora prima, Antonio aveva cominciato la propria funzione religiosa. Gli piaceva parlare di Dio e di cattolicesimo perché Matteo era l’unica persona che ascoltava sommesso le sue prediche, i suoi sproloqui, le sue considerazioni.
    
    Matteo d’altra parte, lasciava parlare Antonio con la speranza che le sue parole potessero in qualche modo assolverlo dai suoi peccati incestuosi, dalla colpa che si portava dentro, come se dopo una nottata con Antonio potesse sentirsi più leggero perché purificato da delle parole che per quanto vane e prive di significato potessero sembrare, avevano comunque la funzione di sturargli l’anima dalle imperfezioni con cui lui stesso si sporcava per debolezza.
    
    “Sodoma e Gomorra, le due antiche città dove gli uomini praticavano la nota sodomia, vennero distrutte da Dio! Perché ...
    ... nessun atto sessuale è puro e accettato se prescinde dalla procreazione! Siano maledetti gli invertiti e tutti questi giovani che oggi se ne vanno in giro con questa rivoluzione sessuale!” Inveiva Antonio con il suo tono determinato.
    
    “Cosa successe ai suoi abitanti?” Chiese Matteo curioso.
    
    “Sterminati tutti, tranne Lot e le sue figlie! Loro si salvarono ma peccarono più avanti in maniera ancora peggiore!”
    
    Matteo stava pulendo il pavimento nello stesso modo in cui puliva la sua coscienza. Inzuppava lo straccio nella bacinella d’acqua, strizzava e passava per terra con foga. Ogni volta che immergeva il panno nell’acqua, scagliava la sua coscienza nelle parole di Antonio e la tirava fuori strizzandola e rimettendola al suo posto. Il nuovo era all’orizzonte, ma lui attingeva ancora al vecchio per riappacificarsi l’anima.
    
    “E che fine fecero Lot e le figlie?” Chiese il ragazzo.
    
    “Fuggiti dalla città distrutta, Lot e le ragazze furono salvate da Dio perché il padre non era un sodomita. Ma sulle montagne successe qualcosa di ancora peggio!” Antonio si affannò e alzò la voce come in una vera omelia. Aveva le movenze e i ritmi di un attore di tragedie e ciò rendeva le sue parole ancora più risonanti.
    
    “Cosa?” Incalzò Matteo, smettendo di lavare per terra, rapito dal modo di fare di Antonio.
    
    L’uomo si schiarì la voce con un colpo di tosse. “Le figlie di Lot, credendo di essere rimaste sole al mondo con loro padre, lo ubriacarono con l’inganno e durante la notte, ebbero ...
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