1. La vicina frettolosa


    Data: 04/02/2018, Categorie: Etero Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    Max era solo in casa quella mattina di Luglio dei primi anni 80. Libero dal lavoro, si stava dedicando a qualche piccola riparazione domestica, sempre rinviata, nella sua villetta a schiera. Sua moglie Alice, donna in carriera, sarebbe stata fuori tutto il giorno e i figli erano impegnati negli esami universitari della sessione estiva.
    
    Udiva distintamente, nella abitazione confinante, il muoversi della sua vicina impegnata in faccende domestiche. Già, la sua vicina Michela…Quando gli capitava di incontrarla, nel breve tempo di uno scambio di saluti e di convenevoli, il suo sguardo era calamitato dal suo bellissimo décolleté e dai piedi di lei, stupendi: magri, abbronzati, dalle dita ben modellate, unghie curate,ricoperte da un brillante smalto rosso (lo avrebbe preferito trasparente). Era intrigato e lei se ne era resa conto e probabilmente ne era lusingata. Quella mattina l’aveva intravista dall’alto mentre passava nel vialetto di casa, e aveva ammirato le sue stupende mammelle che sembravano sgusciare prorompenti dalla scollatura che le tratteneva a stento, e i suoi piedini che calzavano scarpe estive rivestiste di stoffa.
    
    Beh, Max era un cultore di questo tipo di scarpe: la stoffa rappresentava un materiale ideale per un ”annusatore” quale lui era. La trama a maglie larghe del tessuto delle scarpe era un ricettacolo ideale, che si bagnava di sudore, tratteneva il meraviglioso aroma sprigionato dai piedini, se ne impregnava e te lo restituiva intatto anche dopo ...
    ... parecchie ore che i sandali fossero sfilati. Max amava molto sniffare le varie calzature di sua moglie Alice, e si era fatto una indubbia cultura nel settore. Purtroppo Alice, fornita di bellissimi piedi non amava troppo che fossero oggetto della sua passione morbosa e questo lo rattristava.
    
    Udì i passi affrettati di Michela discendere le scale, uscire all’esterno, il rumore di una porta che si richiudeva e, subito dopo, una voce concitata. “No, no accidenti son rimasta chiusa fuori, come faccio?”
    
    “Michela posso aiutarti?” “Non so come fare, sono disperata, i miei sono tutti al mare ed io che ero tornata per qualche acquisto e sistemare la casa ho lasciato tutto la dentro: borsa, le chiavi. Non so come raggiungere mio marito che si trova in spiaggia (allora i cellulari, se mai esistevano, erano un’assoluta rarità). Maledetta la mia fretta.”
    
    “ Forse posso aiutarti.” Max aveva notato che la porta finestra del balcone della casa della vicina era semiaperta. Il balcone di casa sua e quello di Michela erano contigui e per lui fu agevole, e con rischio modesto, riuscire entrare nella casa vicina e poterle aprire la porta dall’interno.
    
    Michela, emozionata e felice lo abbracciò, e lui senti quelle meravigliose tette che si schiacciavano sul suo torace. “Max, come posso ringraziarti”
    
    Lui, con il pene già in tiro, e facendosi coraggio, le sussurrò: “I tuoi piedi.”
    
    Michela dopo un attimo di silenzio, lo guardò sorridendo e gli disse: “Sai che mi ero accorta da tempo quanto ...
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