1. NORA E IL SUO SEGRETO


    Data: 19/07/2021, Categorie: Maturo Autore: giessestory, Fonte: xHamster

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    - Non avrei mai creduto che il numero fosse ancora lo stesso, sai? – disse Mauro, con la solita nota di emozione nel tono, pacato, ma leggermente apprensivo. Probabilmente temeva a ogni istante che lei lo liquidasse:
    
    - Sapevo che saresti andata via di la ... lontano, ma forse mi confondo. –
    
    - Chissà, sono passati tanti anni – rispose Nora – ero ancora giovane, dovevo fare tante cose ... – un velo di nostalgia avvolse la fine delle sue parole ma forse, Mauro, se l’era solo immaginato.
    
    Nora, invece, faceva del suo meglio per mantenersi laconicamente sul vago... e disinteressata.
    
    Dopo la loro storia, finita quasi venticinque anni prima, il suo umore e i suoi atteggiamenti erano cambiati spesso rispetto a “lui”!
    
    Nei primi anni, soprattutto appena seppe che lui aveva sposato quella “puttana schifosa” una rabbia sorda e nascosta, l’aveva resa arida, cattiva, determinata.
    
    Si sposò pure lei, un “bamboccione”, uno dei tanti che le sbavavano dietro: il più coglione.
    
    Voleva un uomo da manipolare, sfruttare e mortificare e Pierpaolo era proprio il tipo giusto.
    
    In seguito, a letto, scoprì che la prima impressione non era sbagliata ... l’uomo, appena abbandonate le remore iniziali, era masochista e amante della sottomissione.
    
    All’epoca Nora era una furia e, pur di dimenticare, si prestò al gioco, imponendogli tutta una serie di mortificazioni e di castighi.
    
    Lo faceva vestire da donna, lo penetrava con un grosso cazzo di plastica, lo sculacciava ...
    ... ...
    
    Poi vennero i figli: prima Marco, poi la femmina dopo due anni.
    
    Nora era una persona d’amore e i bambini mitigarono la sua rabbia, che cedette il posto alla routine e agli impegni di una giovane mamma.
    
    Pierpaolo venne “parcheggiato” e “accontentato” occasionalmente. Dopo cinque anni di matrimonio la vita si era normalizzata. L’uomo era un bravo padre e un gran lavoratore e quasi sempre, la notte, si dormiva.
    
    Per anni la donna aveva sepolto i ricordi, tutto l’impegno era per i figli e per la Caritas: quando poteva faceva volontariato per raccogliere offerte e aiuti per le giovani madri in difficoltà.
    
    Mentre Mauro “la violentava” di parole dalla cornetta, Nora non capiva niente, ma ascoltava quella voce speciale, dall’accento inconfondibile, come alla radio si ascolta una vecchia canzone dimenticata, che, all’improvviso, ti riporta al cuore tanti ricordi, a volte struggenti.
    
    Ricordò che circa quindici anni prima lo aveva rivisto, per caso. Si concessero un caffè ... quattro chiacchiere, ma lei lo aveva tenuto freddamente a distanza.
    
    In quel periodo era abbattuto, provato, le sue scelte si erano rivelate catastrofiche ... ma lei non riuscì a sorriderne né allora, né mai.
    
    Ricordò solo che, allora, lo odiava ... semplicemente.
    
    Forse, più che lui, odiava tutto ciò che lo circondava ... donne, figli, colleghi, casa ... lei odiava la sua vita.
    
    Forse non riusciva nemmeno a sopportare che, mentre gli anni passavano, lui avesse una vita tutta sua, lontana, ...
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