1. Le chiavi di casa


    Data: 08/07/2021, Categorie: Voyeur Autore: vieniqua, Fonte: EroticiRacconti

    C’eravamo lasciati da circa un mese, ma ci vedevamo ancora in giro, in compagnia, ed ogni volta giocavamo un po’. Battute maliziose, palpatine, sguardi e tutto ciò creava ogni volta un po’ di eccitazione, almeno da parte mia.
    
    Quella volta arrivò a tarda serata, era sicuramente dopo mezzanotte, al bar dove io, con i miei amici stavo bevendo già da un po’ e forse un po’ troppo. Mi si avvicinò, mi baciò sulla guancia e mi disse: “sono passata a salutare, ma fra poco vado a casa, sono stanca, domani mi devo svegliare presto”.
    
    Io rimasi piuttosto freddo e quasi non le risposi. Lei ovviamente non si accontentò della mia reazione e aggiunse: “magari prima di dormire mi tocco un po’”. Sapeva benissimo che quella era una delle cose che più mi faceva impazzire e se ne accorse: il mio sguardo cambiò, gli occhi mi si illuminarono e le feci un bel sorriso. “tu non vuoi più scopare con me” disse “ed io mi devo accontentare” Io abbozzai…non era vero che non volessi più scopare con lei, anzi scopare con lei era stato sempre bello sin dalla prima volta, circa tre mesi prima.
    
    Detto questo si avviò all’uscita del locale ed io le andai dietro. Si volse e mi diede ancora un bacio, questa volta vicino all’intersezione delle labbra, lasciandomi sopra un po’ della sua saliva. Ci salutammo ed io le dissi “lascia acceso il telefonino, così ti disturbo un po’ mentre ti tocchi” Lei sorrise.
    
    Passarono circa 10 minuti e mi ricordai di una cosa: in tasca avevo ancora le sua chiavi di casa. Me ...
    ... le aveva lasciate una mattina, lei doveva alzarsi presto ed io rimasi ancora un po’ a dormire a letto. “Tanto io ne ho un altro mazzo”. Non so se si ricordasse di questo episodio. Mi appoggiai al bancone, finì la mia birra ed uscii anch’io dal bar con tutta calma. Il mio progetto si stava sviluppando pian piano nella mia testa e stavo cercando di pianificarlo in modo tale da raggiungere il mio scopo senza creare pericoli.
    
    Andai alla macchina e col cuore che iniziava ad aumentare la frequenza mi diressi verso casa sua. Abitava ad una decina di chilometri dalla città, in una casa di campagna. Quando arrivai parcheggiai ad un centinaio di metri e mi misi a camminare sempre più veloce e con il cuore in gola. Arrivai, vidi la luce accesa in camera sua al primo piano, mi accertai che fosse tutto spento di sotto, in cucina, e infilai le chiavi nella serratura. Girai, cercando di fare il minimo rumore possibile. Entrai, sentii la doccia andare e feci le scale in punta di piedi. La sua camera era in cima e non era separata ne da porte ne da altro, dall’ultimo scalino. C’era solo un muretto che divideva la scala interna dal suo letto. La testiera era proprio appoggiata a quel muretto e così io pensai che avrei potuto guardarla senza essere visto. Rimasi alcuni minuti accovacciato dietro il muretto e mentre sentivo il mio cazzo pulsare freneticamente e la sentii uscire dalla doccia. Rimasi ancora accovacciato: conoscevo le sue abitudini e sapevo che ora si sarebbe spalmata la crema ...
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