1. Il calco. Cioccolata, cioccolata.


    Data: 02/02/2018, Categorie: Etero Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    Ah... l'amore per la cioccolata può arrivare ad assumere aspetti di fascino assoluto, credetemi!
    
    Quando presi a frequentare quel particolare negozio lo feci per via del suo caffè, nella tazzina la cioccolataia metteva un chicco di cacao amaro rendendo il caffè speciale e unico.
    
    Mi innamorai di quel caffè, solo del caffè, specifico.
    
    Lei?
    
    Florida, un gran seno e un sorriso splendente e per finire un carattere gioioso, ecco... giusto il termine “gioioso” che differisce da allegro. Gioioso è a tutto tondo, senza limiti e tentennamenti di umore. Una rarità.
    
    Quando ci provai con lei, più che altro per verificare il mio fascino, adorai la sua risposta:
    
    “Tibe? Sono una donna felicemente sposata, quindi? Non c'è trippa per gatti.”
    
    E mi consolò con il suo meraviglioso sorriso.
    
    Peccato? Ma no! Sono felice della mia condizione, sono un uomo legato ad una donna splendida, non l'avrei MAI tradita!
    
    Comunque era piacevole quello scambio di battute e quanto gradivo il suo caffè!
    
    Un giorno vidi sul suo tavolo di lavoro una strana composizione, sempre in cioccolata, mentre lei era occupata a farmi il caffè guardai quella strana cosa, la guardai di nuovo, era o non era?
    
    Mi porse la tazzina fumante e la interrogai prima con lo sguardo e poi chiedendoglielo proprio:
    
    ”Ma è? Ma scusa, eh? Ma è una fica?”
    
    Mi rispose.
    
    “Si si... lo è, ma non è in vendita, è per il mio uomo, il suo regalo di compleanno”.
    
    Ah, donna di grande fantasia!
    
    Ma non ancora ...
    ... soddisfatto chiesi.
    
    “La tua?”
    
    E la sua risposta.
    
    “La mia.”
    
    E allora guardai con maggiore attenzione e ne valeva davvero la pena. Una fantastica fica era. Le labbra interne leggermente dischiuse a formare delle splendide piccole ali di farfalla, il clitoride in evidenza, insomma da restare in ammirazione. Mi venne voglia di mangiarla quella splendida riproduzione di fica e in verità, anche da uomo super fedele, di mangiare l'originale ma mi trattenni.
    
    “E' un splendido lavoro, sei un'artista”.
    
    Mi complimentai e poi chiesi.
    
    “Il tuo uomo che ne farà?”
    
    Risposta.
    
    “Sarà il suo dessert dopo la nostra cena per il compleanno”.
    
    “La mangerà?”
    
    “Si si...”.
    
    E insistetti.
    
    “E mangerà anche l'originale?”
    
    Provocai così quel suo sorriso smagliante.
    
    “Oh si... puoi contarci”.
    
    Io non è che ci contavo, in un certo senso magari invidiavo, ma pensai...
    
    -...ma a me cosa manca? Quella della mia donna è talmente bella che appena a casa gliela divoro!-
    
    E guardai sparire comunque con rammarico l'opera d'arte mentre lei la portava nel retro.
    
    Però inutile negare che la cosa restò ad agitarmi la mente, pensai e ripensai, da lì a tre settimane sarebbe stato il suo compleanno, della mia lei, si della donna che amavo e amo.
    
    Ormai... scarpe, borse e profumi erano diventati regali banali che non riuscivano più a creare gioia e eccitazione all'atto di riceverli e mi venne in mente quella composizione particolare.
    
    E un giorno mentre bevevo il caffè chiesi alla ...
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