1. La mia prima fidanzata – Quarta parte


    Data: 02/02/2018, Categorie: Etero Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    A letto io e Antonella parlavamo di tutto, e quella sera il discorso si soffermò sul ragazzo che stavo frequentando in quel periodo. Si chiamava Alessandro ed era molto simpatico, diverso dagli altri, probabilmente la nostra timidezza ci accumunava.
    
    All’improvviso la mia matura fidanzata mi chiese se ero mai stata con un ragazzo. Ovviamente la mia risposta fu negativa. Lei era stata la prima in assoluta con la quale avevo fatto sesso.
    
    Devo ammettere che nell’ultimo periodo la mia curiosità, verso il sesso maschile, era aumentata, ma per diversi motivi non andavo oltre. Per primo non la volevo tradire, secondo la mia insicurezza mi bloccava.
    
    Dopo insistenti domande da parte di lei, le sottoposi i miei dubbi, e lei si mise a ridere. Mi fece notare che lei era ancora sposata e che scopava ancora con suo marito. Poi con uno strano discorso mi fece capire che dovevo fare le mie esperienze, anzi, quella determinata esperienza poteva essere utile ad entrambe. In quel momento, e anche per interi mesi, non capii in quale modo la mia vita sessuale le potesse giovare.
    
    Allora mi decisi, durante quella settimana, e più precisamente venerdì, avrei avuto la mia prima esperienza sessuale con un ragazzo. Lo so le mie motivazione erano ridicole, ma un giorno l’avrei comunque fatto.
    
    Come ogni venerdì sera andai a mangiare una pizza con Alessandro, questa volta abbandonai i miei jeans e maglietta per un vestito regalatomi a Natale da Antonella. Era leggermente agressivo, composto ...
    ... da un top attillato bianco, con scollatura laterale e una minigonna nera ludica. Le mie nuove tette risplendevano.
    
    Appena lui mi vide, deglutì vistosamente, ed era imbarazzato. Io lo provocai chiedendogli se non gli piacessi, e lui timidamente mi rispose di si. Certo che mi ero scelta proprio un imbranato, carino si, ma molto imbranato.
    
    Dopo la pizza mi riportò a casa con il suo bel suv, o meglio quello di suo padre. Non avevo nessuna intenzione di salutarlo. Gli misi una mano sulla gamba destra, gli feci uno sguardo da gatta “senti perché non parchetti un po’ piu in là” e indicando un insieme di garage “Li non ci può vedere nessuno”.
    
    Notavo la sua agitazione, ma notavo quel piccolo rigonfiamento che aveva tra le gambe, pure lui lo voleva fare e secondo me pure da mesi.
    
    Restammo immobili per diversi minuti, fino a quando non mi decisi. Senza dire una parola, infilai la mia mano sinistra dentro i suoi pantaloni e afferrai con difficoltà il suo cazzo barzotto. Lo strinsi a tal punto che lui emise un grido soffocato. L’erezione giunse immediatamente e il suo pene era come in trappola nei pantaloni. Io, da vera stronza, continuovo a segarlo in quella prigione di tela.
    
    Ormai era al limite, si sbottonò immediatamente i pantaloni, se lì abbassò e il suo cazzo scattò sull’attenti. Fui impressionata dalle sue dimensioni, c’è anche da dire che era il primo che ammiravo da vicino.
    
    Con un gesto improvviso mi afferrò la testa e la spinse con forza verso la sua cappella. ...
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