1. Ci sei o ci fai?


    Data: 28/06/2021, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    Di rientro da un lungo venerdi di lavoro e varie commissioni in giro per la città, Vittorio si rese conto di non avere nulla di commestibile in casa. Ma la voglia di restar fuori anche per cena, dopo avervi trascorso quasi dodici ore ininterrotte, era pressoché inesistente. Voleva solo fare una doccia rigenerante, mangiare qualcosa e buttarsi davanti alla TV finché Morfeo non avesse preso possesso dei suoi sensi. Decise, perciò, di tentare la fortuna all’alimentari vicino la sua abitazione, e prendere i primi cibi appena invitanti che gli sarebbero capitati a tiro.
    
    Varcata la soglia, si diresse verso il bancone semivuoto del negozio. L’aria condizionata nel locale lo investì come una benedizione in quell’afosa serata estiva.
    
    La commessa sbucò pochi istanti dopo dal retro, salutandolo. ‘Ehi, ciao!’. Era simpatica, anche se, almeno all’apparenza, un po’ stupidotta. I suoi modi di ridere e di parlare lasciavano trapelare un’intelligenza non proprio spiccata. Tuttavia, era una gran bella ragazza: di un’altezza attorno al metro e settanta, con lunghi capelli corvini mossi e grandi occhi neri, a sovrastare un piccolo nasino all’insù e due labbra rosse e abbastanza carnose. La tipica bellezza mediterranea. Il suo corpo era celato dagli abiti e dal camice da lavoro. Tuttavia, pareva essere abbronzato ed esile alla pari del suo viso e delle mani sempre curate e ben smaltate. Mani sulle quali campeggiava un anello che il ragazzo non aveva mai notato nelle visite precedenti. ...
    ... ‘Sicuramente sarà stato un recente scambio di fedine’, pensò.
    
    Vittorio non conosceva il suo nome né la sua età, ma riteneva che la ragazza fosse all’incirca sua coetanea. Sui trent’anni, o forse qualcuno in meno. Non frequentava molto spesso quel negozio, ce n’erano di decisamente migliori in zona per qualità dei prodotti, per cui ci si recava di rado, in casi d’emergenza come quello. Di conseguenza, non era mai entrato troppo in confidenza con la ragazza del banco, seppure lei fosse affabile ed amichevole.
    
    ‘Non è rimasto molto oggi, eh?’. ‘A quest’ora”. ‘Eh, lo so, ma mi son appena sbrigato’. ‘Lavoro?’. ‘Lavoro, servizi, scocciature varie! Pane croccante me lo scordo, quindi?’. ‘Mi sarebbe rimasto questo’, così dicendo afferrò un filone di grano dall’aspetto invitante, mostrandolo al cliente dell’ultima ora. ‘E’ un po’ grosso per una sola persona’. ‘In effetti è grosso e lungo, ma a me piace, lo prendo spesso’, replicò di getto la ragazza.
    
    Vittorio ebbe un fremito. Probabilmente il doppio senso era troppo sottile, e lei non ci aveva neppure fatto caso mentre pronunciava quelle parole. Eppure, il modo nel quale maneggiava il pane e il tono di voce, lasciavano intuire che sotto ci fosse qualcosa di più. Decise, pertanto, di calcare un po’ la mano, senza tuttavia scoprirsi troppo. ‘E riesci a prenderlo tutto da sola?’. ‘Oddio, no. Però ci provo, perché mi piace’, rispose lei, fissandolo. ‘Dovremmo cenare insieme, vorrei proprio vederti alle prese con qualcosa di così ...
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