1. Dominazione dopo il ballo


    Data: 21/06/2021, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: femdom_lover, Fonte: RaccontiMilu

    ... “Sai, ora sono molto curiosa. Visto che ormai mi hai confessato tutto e non ho reagito male, ti andrebbe di mostrarmi cosa intendi con devozione e sottomissione o i miei piedini non ti ispirano?”. Divento rosso tutto d’un tratto ed il cuore inizia a battere forte forte; dopo un po’ dico solo “Si che vorrei, ma quando?”. “Anche adesso se ti va, visto che sono abbastanza sudati dopo questa fatica. Se preferisci però facciamo un’altra volta, anche se non &egrave detto che se mi fa piacere la situazione e se tu vuoi continuare, questa sia l’unica volta” mi dice spezzandomi definitivamente il fiato. Sorrido e annuendo in segno di accettazione, la ringrazio per questa possibilità; metto in moto e parto verso il solito posto dietro la stazione dove parcheggio spegnendo tutte le luci. Durante il tragitto mi bombarda di domande, sempre più specifiche e dettate da una grande curiosità, per capire bene cosa può permettersi di fare, quanto osare e quanto mi piace subire. Le rispondo per filo e per segno dicendole che mi piace partire dalle scarpe e lavorare a strati sino ai piedi nudi, baciando anche le suole senza però leccarle, ed annusandone poi l’interno. Dei calzini voglio sentire l’aroma e l’umido sulla mia faccia, poi lavarli con la mia bocca succhiandoli per bene mentre passo ad annusare i piedi nudi. Annusare i piedi nudi &egrave la cosa che prediligo, ma adoro anche leccarli quando sono sudati e sporchi di sudore e pelucchi del calzino o della scarpa. Adoro essere sottomesso ...
    ... ed essere posto in una situazione psicologica dove vengo obbligato ad obbedire insomma. Per essere entrambi più comodi nei movimenti, arrivati al luogo in questione, decidiamo di passare sui sedili posteriori, avendo così più libertà di movimento. Spostiamo i sedili anteriori il più avanti possibile e restiamo a fissarci un poco imbarazzati e sorridenti, semisdraiati dai lati opposti della macchina. &egrave lei a rompere il ghiaccio dicendomi “Allora, iniziamo? Sono un po’ imbarazzata, ma così non vedo niente. Non &egrave che possiamo accendere una luce? Tanto non c’&egrave nessuno nei paraggi ed essendo una cosa nuova mi piacerebbe vedere bene come ti comporti”. Acconsento ricambiando l’imbarazzo, ed accendo la luce poiché anche io comunque desidero osservare i suoi atteggiamenti e soprattutto i suoi piedini. Mi porge finalmente i piedi appoggiandomeli in grembo con un “Posso?”, retorico per me ma dettato da iniziale insicurezza per lei, al quale rispondo deciso per darle una mano “Certo, non devi nemmeno chiederlo, fai e basta ciò che vuoi con i tuoi piedi Gaia”. Sorride, e poco alla volta, con molta calma, solleva il piede sinistro strisciandomelo appena sulla maglietta. Il mio battito accelera di colpo e la mia eccitazione inizia a salire pregustandomi il momento in cui quel magnifico piedino arriverà al mio viso. Arrivata al collo, con la punta della scarpa mi spinge il mento un poco in su dicendomi “Sei pronto a mostrarmi cosa sai fare per farmi sentire una dea?”, ed io ...
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