1. Sbarro gli occhi


    Data: 13/06/2021, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... deciso che la mia faccia e il suo grembo dovessero incontrarsi. Io sono al momento confusa, disorientata e scombussolata, per il fatto che intuisco molto bene che cosa lei s’aspetti rettamente da me, ma io non sono un uomo, non l’ho mai fatto, giacché mi vergogno.
    
    A dispetto delle deboli proteste e degl’instabili malcontenti della mia mente, seguono clamori e rimbombi peraltro muti che la donna non può captare né sentire, io in tal modo mi ritrovo ad allargare con le dita la sua pelosa e odorosa fenditura per leccarla. La sua fica &egrave come il rivestimento d’un mollusco penso fra me, poi con la coda dell’occhio vedo confusamente quei folti peli pubici come fuggevoli mazzetti d’alghe, cosicché assaggio il gusto salmastro ma gradevole di quella deliziosa e lussuriosa fica, laddove la sua proprietaria &egrave distesa attualmente in un armonioso, placido e soave dormiveglia. Non molto distante c’&egrave un uomo, lì c’&egrave il suo proprietario, lui la possiede, perché ha diritto sul suo corpo, come su d’un qualsiasi oggetto da lui comprato. La donna &egrave supina sul letto come una bestiola che mostra la sua sottomissione, in quest’istante l’uomo &egrave la mia totale proiezione, io sono l’uomo, cosicché la penetro con le dita lasciando che si lamenti per il regalo, per la sorpresa e per il dolore, perché io sono l’uomo, sono il suo padrone.
    
    Attualmente la possiedo come meglio m’aggrada, ho diritto sul suo corpo come su d’un qualsiasi arnese da me acquistato, per ...
    ... questo con le dita la penetro nello stesso momento anche nell’ano spingendo forte. Io vorrei vederle il seno, però faccio fatica, giacché quell’indumento &egrave talmente avviluppato tenuto conto che mi ostacola di scoprirle agevolmente il petto, sennonché in quella circostanza io lacero, sbroglio e tendo senz’arrivare alla pelle disadorna della donna. Al presente sto sudando, poiché la mia ‘individuale essenza che ozia’ si capovolge nell’ottomana senza contegno né compostezza con una mano intrappolata comodamente tra le cosce, finalmente il corpetto di quell’indumento viene abbassato e senza neanche un’occhiata di contemplazione, aggiungerei di puro di misticismo verso quel seno piccolo e ben modellato, comincio a palparlo plasmandolo, malgrado ciò resto sorpresa non trovando il piacere che cerco.
    
    La donna &egrave al presente rasserenata, rilassata, come se nulla le stesse accadendo, in quanto si volta con noncuranza a pancia in su nel letto, al momento &egrave distesa con le gambe unite, il corpetto &egrave di nuovo al suo posto intatto, l’abito stavolta le scopre le chiappe, le natiche scure e toniche, che peraltro accarezzo appena per dedicarmi in conclusione al suo retto, giacché le mie mani sono instancabili e tenaci. Io cerco il suo dolore, chissà, eppure perseguo infaticabilmente e senza sosta qualcosa, forse un dispetto, una ripicca, più o meno un ricordo. Quelle mani che m’allargavano e m’introducevano nella vita reale, facendomi sennonché sentire più vergine di ...