Prime esperienze bisex - 2
Data: 11/06/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Maurocollant, Fonte: Annunci69
... loro ne parlavano e non solo…..
Loro due avevano un po’ alla volta iniziato una certa confidenza intima che li portava a darsi piacere così come già da tempo facevamo Marco ed io.
Lo seppi il giorno in cui, quando trovandomi da solo con Enrico, notai in lui un certo imbarazzo, eravamo amici, non capivo quel suo strano comportamento. Stavamo mettendo ordine dentro alcuni armadietti che c’erano nel garage di casa sua, e vicino a quegli armadietti c’era un vecchio divano, ad un certo momento del nostro lavoro Enrico si sedette mi avvicinai per sedermi anche io e in quell’istante mi accorsi che aveva aperto la patta e fatto uscire il suo cazzo..
“Marco mi ha detto che ogni tanto vi segate assieme, hai voglia di farlo anche con me?” mi disse.
Con Marco le cose erano nato un po’ alla volta, mi sembrava che non ci fosse stato un inizio così incalzante, e poi io ci avevo messo del mio, la voglia, il piacere, desiderio e Marco ne era rimasto coinvolto in modo abbastanza graduale, almeno questo era il mio punto di vista.
Vedere Enrico così, col cazzo fuori dai pantaloni e con la quella esplicita domanda, mi metteva un po’ a disagio, cercavo qualche scusa per riuscire ad alzarmi e andare via.
Lui continuava a massaggiarlo piano piano, ma volevo che fossi io a farlo, ed io invece ritraevo la mano e cercavo di trovare il modo di sparire da là in fretta.
Rimuginavo sul fatto che Marco aveva tradito il nostro segreto, che non avrebbe dovuta farlo e che per questo non ...
... mi sarei più segato con lui ne’ fatto altro.
Enrico insisteva perché prendessi in mano il suo cazzo e lo segassi, mi diceva che lui avrebbe fatto altrettanto a me.
Sempre continuando a masturbarsi lentamente da solo, mi raccontava delle sue prime esperienze avute da ragazzino in collegio, le seghe in compagnia, il suo raccontare era identico agli approcci fra Marco e me, uguali le cose, i modi, il piacere.
Questa cosa mi fece pensare che eravamo uguali per quell’aspetto, il piacere delle seghe di nascosto, delle carezze fra ragazzi, nulla di diverso da quelle stesse cose che ho condiviso con il mio primo amico, e poi mi stava dicendo cose sue; forse per vincere la mia ritrosia mi raccontava una parte del suo periodo di ragazzo, avrebbe anche potuto non farlo, invece si stava raccontando.
Mi ero alzato dal divano, ma decisi di sedermi nuovamente, non troppo vicino, ma tornai sul divano, allungai la mano e presi in mano il suo cazzo, era duro, venoso, era uguale al mio, e questo mi dava una certa sicurezza, chissà perché…?
In pochi attimi passai dal volermene andare al suggerirgli che sarebbe andata meglio se si fosse abbassato i pantaloni, cosa che fece, invitandomi a fare altrettanto. Lo ascoltai e anche io abbassai i miei pantaloni.
Non era un gran bel vederci, seduti sul divano, entrambi con calzoni e slip calati fino sulle caviglie, gambe nude e, quello che più conta, uccelli al vento.
Enrico era alla mia destra, lui è mancino, e quindi eravamo nella ...