1. Vacanza in Gallura


    Data: 10/06/2021, Categorie: Etero Autore: Carlocarlo2, Fonte: EroticiRacconti

    ... portò più volte vicinissimo al mio limite..
    
    “Hai un cazzo superbo!” bofonchiò in modo non del tutto comprensibile, per via della bocca piena, poi lo tolse e continuò in modo molto più chiaro..
    
    “Mettimelo nella fica!” disse brevemente, disponendosi con il sedere appoggiato sul bracciolo e la schiena e la testa, più in basso sui sedili; per arrivare con la punta del cazzo all’altezza della sua fica, feci un lieve piegamento sulle ginocchia e lo infilai; entrai con una sola lieve spinta del bacino, senza apparente fatica grazie alla grande quantità di saliva ed umori, e la riempii completamente, e lei accettò la penetrazione con un gorgoglio soddisfatto di gola, poi comincia dimenarsi, ritmando i miei affondi con i suoi inarcamenti della schiena e con i successivi abbandoni sui sedili, e assecondando col bacino per sentire meglio e più in fondo; non ancora soddisfatta volle cambiare posizione e si dispose con la faccia in mezzo ai gomiti paralleli appoggiati sui sedili ed il culo in alto, ed io inginocchiato dietro di lei; i lamenti si fecero più lunghi e profondi, gli incitamenti più imperiosi, e quando cominciai a strizzarle i capezzoli, cominciò a gemere, ondulando i fianchi per sentire maggiormente il contatto sulle pareti interne della fica; ero vicino all’orgasmo quando, con un rapido movimento in avanti, si sfilò, si alzò in piedi e mi fece segno di stendermi con la schiena sul tappeto e, quando ci fui, mise i suoi piedi a lato dei miei fianchi e, piegandosi sulle ...
    ... cosce, portò la fica a toccare la cappella, la direzionò nella fessura e, con un movimento rapido, si impalò..
    
    “Vieni solo quando te lo dico io!” mi ammonì, poi cominciò a scoparmi, prima lentamente, poi più rapida, ondulando il bacino, strizzando i miei capezzoli, colando la saliva sulle mie labbra, picchiando con i pugni sul mio torace, modellando il mio viso con i polpastrelli, come se fosse creta; modulò la velocità sulle informazioni tattili dei polpastrelli delle dita che tastavano i miei testicoli, fino a quando fu possibile, fino al limite oltre il quale pure lei si lasciò andare, sopraffatta da un’ondata alla quale reagì urlando e tempestandomi di rapidi pugno sul petto; quando arrivò, lei si lasciò andare fino a toccare il mio viso con il suo, la sua bocca sulla mia, le sue mani allacciate alle mie...
    
    Drinn..drinn..drinn..
    
    Il trillo insistente della sveglia sul cellulare mi svegliò!
    
    Ero arrivato a Civitavecchia con un’oretta di anticipo sull’ora di imbarco per Olbia; avevo in programma due settimane da trascorrere con Carla, una mia carissima amica di Bergamo. Lei aveva preso l’aereo da Orio al Serio già il giorno prima e mi aspettava ad Olbia, da dove, insieme saremmo ripartiti, diretti ad Arzachena; deciso a schiacciare un pisolino ristoratore, avevo adocchiato uno spiazzo all’ombra di un fico e qualche pino; mi toccai la guancia indolenzita: m’ero addormentato con il finestrino aperto: mi guardai di sfuggita nello specchietto laterale e vidi la guancia ...