1. Vacanza in Gallura


    Data: 10/06/2021, Categorie: Etero Autore: Carlocarlo2, Fonte: EroticiRacconti

    ... fosse finita la borsa, nella quale, con tutta probabilità avrei trovato l’apparecchio; sul sedile non c’era, sotto nemmeno, e neanche sul sedile posteriore, infatti la trovai per terra, qualche metro distante dalla portiera del passeggero; frugai all’interno tra portamonete, una pila, le sigarette, un portacipria; c’era una tasca chiusa con un bottone e li ci trovai il telefono..
    
    “Giù le mani dalla borsa, ladro!” il monito era stato pronunciato con un forte accento francese; gli feci segno con il pollice ed il mignolo che volevo solo telefonare..
    
    “Tu non telefoni a nessuno!” il tono perentorio non prevedeva repliche, e nemmeno il gesto della mano che reclamava la borsa..
    
    “Lei ha una forte commozione cerebrale!” le dissi io toccandomi la fronte con l’indice.. “Ha un bernoccolo in fonte, grosso come un pompelmo; ha bisogno urgente di essere ricoverata in osservazione in un ospedale!”
    
    Le consegnai la borsa, o meglio, quando gliel’allungai, con un gesto repentino me la strappò quasi di mano, e altrettanto imperiosamente mi ordinò di avvicinare la mia vettura, cosa che feci subito per evitare che si agitasse..
    
    “Aiutami a salire” ordinò, e prontamente obbedii: mettendomi un suo braccio intorno al collo e sfruttando l’appoggio del tronco, la feci mettere da seduta che era, in piedi: aveva un corpo sodo, atletico e, nonostante non indossasse il reggiseno, i seni erano perfettamente perpendicolari al petto; con il mio viso vicinissimo al suo vidi che era pure molto ...
    ... bella, anche se quelle labbra perennemente imbronciate le davano una espressione scostante..
    
    “Portami a casa” disse tastandosi il bernoccolo con le dita..”tra poco starò bene!”
    
    Mi guidò a cenni fino ad punto in cui mi disse di andare piano e di fare molta attenzione: nel muro apparentemente uniforme di alberi e cespugli, spuntò, praticamente invisibile per chi già non sapesse che c’era, un’apertura della larghezza della macchina; la attraversammo e ci ritrovammo a percorrere la Provinciale che, da Olbia portava fino a Santa Teresa di Gallura.
    
    “Segui le indicazioni per Portò Pollo! Quando ci siamo chiamami” disse brevemente, poi si lasciò andare appoggiando la testa e tenendo gli occhi chiusi..
    
    In venti minuti ci arrivammo, la svegliai, si guardò intorno, capì immediatamente dice ci trovavamo, mi disse di imboccare la seconda uscita, quella che portava al porticciolo, e dopo un paio di svolte, fermai l’auto proprio davanti ad un cancello; frugò nella borsa e pescò un mazzo di chiavi che mi passò: erano attaccate ad un anello con un ciondolo smaltato che raffigurava la sagoma di una villa a strapiombo sul mare, sull’altro lato un’incisione sull’ottone lucido diceva che quella era VILLA TAI a PORTO POLLO.
    
    Indicò con il dito quella da usare per aprire, e quella infilai nella serratura del cancello, lo spalancai per entrare con l’auto, parcheggiai, poi lo richiusi, e la aiutai a scendere; davanti all’ingresso rivolle il mazzo di chiavi, mi scansò di lato e volle aprite ...