1. Cos’hai da perdere?


    Data: 10/06/2021, Categorie: Etero Autore: tigrottina, Fonte: RaccontiMilu

    ... non stai andando in guerra”, rispose a un mio messaggio e una mia foto chi quell’invito mi aveva spronata ad accettarlo.
    
    E tutti i miei timori si rivelarono infondati, infatti. Lo sguardo dolce e il sorriso radioso di Thomas mi calmarono immediatamente. Alla fine piovve, ma neppure un tempo da lupi riuscì ad incrinare l’armonia di quell’incontro. Non accadde nulla quella sera, se non che mi sentii da subito a mio agio con lui, come se ci frequentassimo da anni. Guardammo un film al cinema e poi camminammo, parlammo, ridemmo tanto. Dopo che mi ebbe riportata a casa, continuammo a scriverci tutta la notte.
    
    Per incontrarci di nuovo la mattina successiva, entrambi stanchi ma felici. E fu nella condizione imperfetta di due individui sfiniti dall’assenza di sonno che un bacio, quello si, perfetto unì le nostre labbra. Fu allora che colsi l’ennesima, stupefacente sfumatura del suo essere. Era dolce, gentile, delicato. Ma, al tempo stesso, quando mi aveva tra le sue braccia, passionale, sfrontato, deciso. Non mi baciava, sembrava volermi divorare.
    
    Allo stesso modo s’impossessò del mio corpo quando glielo donai, circa un mese più tardi. La stessa persona che mi portava i fiori, che mi versava da bere, che mi apriva lo sportello dell’auto, non si faceva alcuno scrupolo nel mordere la mia carne, nell’afferrarla con tanta forza da lasciarne i segni sulla mia pelle, nel penetrarla a fondo, quasi con violenza, pur di prendersi il suo piacere e di donarne altrettanto a me. Dopo ...
    ... la prima volta con lui, non ricordavo di aver mai goduto così tanto in tutta la mia vita. Non con Laurent che, pur amandomi, non sapeva prendermi. Non col poeta ignoto che, invece, aveva saputo sedurmi ma verso il quale non provavo nulla più di un’attrazione. Thomas non era nulla di questo e, al tempo stesso, stava diventando tutto e anche di più. Perfetto per me, non solo sulla carta. Ce le stavamo sporcando le mani, e ne valeva la pena.
    
    Ciò che venne dopo ebbe l’intensità di una valanga. Un continuo crescendo di eventi, sensazioni, emozioni. Nelle settimane e nei mesi che seguirono, la nostra unione non fece che rinsaldarsi. Andammo a vivere insieme e, nel giorno del nostro anniversario, tornando dal ristorante nel quale avevamo cenato, ci accorgemmo di aver dimenticato le chiavi di casa. In un impeto di eroismo, Thomas pensò bene di provare ad arrampicarsi su un albero per raggiungere una finestra aperta del nostro appartamento al primo piano. Ma, di certo, non era un atleta. E, difatti, incespicò e sprofondò miseramente in una pozzanghera quand’era ancora praticamente all’inizio di quella piccola scalata. Fu allora che, con le lacrime agli occhi per le troppe risate e gli abiti imbrattati di fango, mi chiese di sposarlo. Avevo accettato ben prima che arrivassero i vigili del fuoco a permetterci di rientrare nella nostra abitazione. Facemmo l’amore sotto la doccia, poi di nuovo a letto.
    
    Continuammo ad amarci e a dimostrarlo giorno dopo giorno, fino a che, in quel ...