1. Essere scoperte, che favola


    Data: 09/06/2021, Categorie: Incesti Autore: TATO, Fonte: EroticiRacconti

    Passare inosservata, diventava sempre più difficile e complicato, essere nata maschio, ma sapersi femmina, accidenti, e per di più, avere una vita sessuale, piena e soddisfacente, e quindi non potersi mettere en femme quando si vuole, complica ancora di più la vita.
    
    Quando il fattaccio successe, avevo da poco diciassette anni, io incontravo, il io nuovo amante a casa mia, o meglio dei miei genitori, che per fortuna, erano assenti spesso, è stata proprio la loro assenza anni prima, a farmi infilare nel letto, del mio primo maschio, che così, da giovanissima, mi ha resa femmina.
    
    Visto che dopo la scuola, fino circa alle otto di sera ero sola, mi mettevo en femme, e attendevo, il maschio di turno, e per almeno trè o quattro ore, potevo farmi scopare tranquillamente, a volte anzi, via uno, chiamavo l'altro, e così, ero pienamente soddisfatta, le sere che poi per lavoro erano via, ospitavo, un mio vicino, o andavo da lui, e passavamo la notte come marito e moglie, e quando capitava da mè, lo facevamo nel letto dei miei, era eccitante.
    
    Per creare l'atmosfera, disseminavo la camera di biancheria intima di mia madre, reggicalze calze ecc, sembrava la camera di una prostituta, e lui si eccitava, anche perché, conosceva mia madre, che trà l'altro, era una bella donna.
    
    Quindi, passavo momenti strepitosi, non passava giorno, che non mi prendevo il mio bel cazzo, e così, forse, per la troppa sicurezza, mi lasciavo trasportare, e si sa, così, si commettono gli ...
    ... errori.
    
    Un bel giorno, lo commisi l'errore, sicura che mia madre, sarebbe rincasata tardi, e non ricordandomi, invece che mi aveva avvisata del suo rientro anticipato, me ne stavo, beatamente in camera mia, con il marito, di un'amica di mia madre, Andrea, 52 anni, un bell'uomo, e ben dotato, mi aveva agganciata una settimana prima, e così, avevo accettato di incontrarlo quel giorno, mi aveva raggiunta, e io, che lo attendevo, in babydoll, reggicalze, calze e tacco 12, lo feci subito impazzire, senza nemmeno farlo entrare, lì, sul pianerottolo di casa, in ginocchio, gli ho slacciato i pantaloni e l'ho preso in bocca, era un palo, rigido, scappellato, enorme, mentre lo succhiavo, pensavo a quando me lo avrebbe infilato, e così, una decina di minuti dopo, col forte rischio, che qualcuno ci vedesse, lo ho accompagnato in camera mia.
    
    Dopo averlo denudato, e dopo, che si fosse ben preoccupato di mè, con baci leccate e evidente pompino, mi sono preparata ad accoglierlo, mi sono girata, ho sistemato due cuscini, ho inarcato la schiena, e ho detto, ora Andrea, infilami il tuo bastone e sfonda questa ragazzina, lui mi ha allargato le chiappette, e ha iniziato ad appoggiare la sua cappella, e a spingere, e in un attimo, entra in mè.
    
    Un poco di bruciore l'ho sentito, e anche di dolore, era veramente grosso, ma poi scivola tutto dentro, e inizio a sentirmi bagnare, e così, mi pompa, lentamente per poi crescere, e ritornare lento, accidenti, godo, inizio ad urlare a incitarlo, e lui mi ...
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