1. Incontro al museo... b


    Data: 08/06/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: giancarlo_pr, Fonte: Annunci69

    ... cercava il suo cazzo... lo voleva in profondità. Gianc si chinò su di lei, la bocca sul suo collo, la lingua la accarezzava, le sue mani torturavano i seni mentre la teneva inchiodata con il suo bastone forte, durissimo che la sfiancava ad ogni colpo e le toglieva il fiato per il piacere.
    
    Soffocò il gemito dell’orgasmo nel cuscino.
    
    Lui la abbracciò con tenerezza, mentre continuava a spingere la sua grossa verga dentro di lei.
    
    Nuovamente si staccò da lei che sfiorò con la lingua piano, timidamente, quel cazzo madido dei suoi umori. Gianc allora la fece salire su di lui: ce l'aveva così grosso che il solo metterselo dentro l'aveva di nuovo eccitata. Così, poteva anche guardare i suoi occhi, baciarlo ..o meglio lasciare che le lingue si frugassero freneticamente, i suoi denti le indurissero i capezzoli mentre con le mani le afferrava il culo e la guidava al suo ritmo.
    
    “Vediamo quanto sai essere porca, vediamo se la schiava riesce a far godere il suo padrone…” bisbigliò Gianc.
    
    Ora voleva venire, mentre lei faceva su e giù sul suo cazzo lucido per i suoi umori e duro come una pietra, lui la muoveva avanti e indietro, strofinando la sua fica sul suo corpo.
    
    Estasiata Mary vedeva il godimento nei suoi occhi, accelerava, rallentava e spingeva. Avrebbe potuto continuare così per lui per ore... fino a che lui prese il sopravvento, le mani sui fianchi, il suo ritmo esperto la portava al godimento.
    
    Gianc rallentò il movimento fin quasi a renderlo impercettibile poi ...
    ... la penetrò con forza, impedendole ogni movimento tenendola per i fianchi.
    
    “Vuoi la sborra del tuo padrone? E’ pronta x te…” le disse.
    
    “Sì, inondami, svuotati le palle nella mia fica, ti voglio da impazzire…”
    
    Mary lo sentì piantato dentro di lei, si sentì riempita del suo sperma, stavano venendo insieme...
    
    Quando uscì dal bagno in accappatoio invece di trovare l’uomo ancora sdraiato sul letto, vide un foglio appoggiato sul cuscino: un messaggio per lei.
    
    “Alle 13 al ristorante di fronte al museo. Elegante, sobria, in gonna, senza biancheria! Ultimo tavolo all’angolo sala interna”
    
    Mary rilesse più volte quelle poche righe chiedendosi cosa potesse avere in mente Gianc. Si rivestì lentamente, gli occhi fissi su quel foglio.
    
    Lo piegò, lo mise in tasca ed uscì dall’albergo.
    
    Girò a lungo senza meta per la città sperando di incontrare casualmente quell’uomo che la faceva impazzire di desiderio, ma …niente.
    
    A mezzogiorno rientrò nell’alberghetto dove aveva trovato alloggio, si fece una doccia e scelse con cura l’abbigliamento: calze autoreggenti nere, gonna nera corta a portafoglio e camicia bianca di seta. Infilò la giacca nera di taglio classico, le scarpe con tacco alto e si avviò verso il ristorante.
    
    Era un bel locale, signorile, dall’arredamento baroccheggiante. Mary andò a sedersi al tavolo che le aveva indicato Gianc, e ordinò un aperitivo.
    
    Alle 13.20 lui non era ancora arrivato e lei si alzò nervosamente convinta che ormai non si sarebbe fatto ...