1. Liceo


    Data: 05/06/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... all’autorità con cui intendi conferire e aspettando educatamente che ti lascino entrare. Marsch!” Non ebbi la forza di fare altro che tornare giù a testa bassa e chiedere al bidello custode (che si era incazzato di brutto per il rimprovero preso senza colpa) di farmi parlare con la segretaria o con il Preside (al tempo, la denominazione era questa!).
    
    Mi avvisò che la Segretaria era fuori sede e che il Preside aveva un incontro importante, per cui non mi restava che sedermi in sala d’aspetto ed attendere che si liberasse la vice-Preside. Mi sedetti pazientemente e, dopo un poco, entrò la donna che avevo visto scopare. “Sono la Professoressa Francesca Bini, vice-Preside dell’Istituto. Lei chi è?”
    
    Timidamente mi presentai “Mario Rossi, laureato in lettere, nominato supplente annuale di italiano e latino nella sezione C.” Quasi balbettavo per il timore del vice-Preside, da sempre figura quasi mitologica in quel Liceo. “Chi lo dice? Insomma, dov’è la lettera di nomina?” Gliela tesi esitante. “Ah, adesso ci mandano anche i poppanti dalla nursery! E, per giunta, saremo anche colleghi di corso. Andiamo in segreteria a registrare l’accettazione.” Si avviò e la studiai a lungo, per quanto potevo. Non era una bellezza appariscente; ma solo perché infagottata in unna gonna a campana di stoffa pesante ed in una camicia a sbuffo che faceva perdere qualunque senso delle forme reali; sotto, infatti, si intuivano due gambe toniche, solide, quasi da colonna greca sormontate da un culo ...
    ... ampio, sodo e nervoso che faceva pensare a ben altre situazioni, ma forse solo perché lo avevo intravisto in azione. Il seno bisognava intuirlo più che vederlo, visto che l’ampia camicetta solo in rari momenti lasciava ballonzolare una quarta piena e solida che invitava ad “allattarsi” senza limiti. Il viso era regolare, con tratti marcati e dolci al tempo stesso, con una bocca carnosa (da pompini, mi venne da pensare ricordando la scena del laboratorio). Insomma, una gran bella donna che celava la sua prorompenza dietro la “divisa” da cattiva che si era assegnata.
    
    Mentre spulciava nella mia cartella, osservò che ero uscito da quel Liceo. “Ma tu appena quattro anni fa eri qui come studente proprio nel corso C.” Con malcelato orgoglioso confermai. “Ma lei ancora non era stata trasferita qui; insegnava allo scientifico!” “Senti, qui tra colleghi siamo abituati a darci del tu; se poi vuoi tenere le distanze … “ “No, non sia mai; è che sono ancora impacciato e l’idea di essere un tuo “collega” ancora non mi entra nelle abitudini.” “Va bene. Vieni che ti presento al Preside.” In realtà, risultò chiaro che era lei la vera anima della scuola; il Preside era un intellettuale anche abbastanza noto per le sue ricerche sulla letteratura, ma che aveva con le istituzioni e la burocrazia un rapporto appena tiepido: divagando continuamente e citando di continuo brani letterari,mi accolse “nella famiglia scolastica” e sollecitò la sua vice ad accelerare i tempi per la riunione plenaria che ...
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