1. Ago e filo


    Data: 03/06/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: -, Fonte: RaccontiMilu

    ... odori di grasso e benzina, mi tappa la bocca con una mano ordinandomi di tacere, mentre con l’altra mi stringe forte un seno, fatto uscire dalla coppa.
    
    «Non riesco a smettere di desiderarti», mi sussurra a un orecchio, dopo avermi immobilizzata contro un muro, che immagino così freddo da favorire l’istantaneo inturgidirsi dei miei capezzoli.
    
    «Davide, tu sei impegnato», cerco di dirgli non appena si allenta la pressione del palmo sulla bocca. Una frase banale e detta con finta aria da santarellina.
    
    Una volta entrata la cappella – bagnata come sono – è un gioco da ragazzi affondare fino alle palle senza alcuna esitazione.
    
    «Ho sempre desiderato riempire la figa di una bella tettona come te, con questi fianchi larghi da vacca e il viso da santarellina!», mi dice ansimando per lo sforzo di spinte via via più veloci.
    
    Mi possiede con tutta la passione di cui è capace, come a voler cancellare dal mio sesso ogni traccia lasciata dai miei ex.
    
    «Voglio essere il tuo uomo», ringhia vibrandomi un colpo potente, «il tuo uomo, il tuo uomo, il tuo uomo».
    
    Resto senza fiato per il piacere e la sorpresa.
    
    «Questo è per F», dice spingendomelo dentro, «e questo è per M, per A, per tutti gli altri!».
    
    Vibra stoccate potenti e poi lecca e bacia il mio collo, muovendosi dal basso verso l’alto, fino ad afferrare con le labbra e succhiare il lobo del mio orecchio.
    
    «Non possiamo farlo», gli dico con le lacrime agli occhi, mentre le mie gambe tremano per l’arrivo di un primo ...
    ... intenso orgasmo che mi fa pulsare il basso ventre e perdere gocce di urina, dandomi brividi per tutto il corpo.
    
    «Sì che possiamo!», ribatte lui sbattendomi ancora più infoiato.
    
    Sembra interrompere poi i suoi affondi. Mi pare per un attimo che voglia uscire e invece, tutto di colpo, entra fino in fondo, il mio sedere a stretto contatto con la pelle sudata del suo bacino.
    
    «Sei mia», dice portando entrambe le mani sui miei fianchi, serrati in una presa forte. Una presa che mi impedisce di muovermi, grazie alla quale mi sento completamente in balia sua, e che gli permette di godersi la vista del pene che affonda dentro di me con prepotenza.
    
    E così, chiusa nella mia vasca, una gamba appoggiata sul bordo, vengo mentre fantastico di lui che dà alla mia vagina gli ultimi colpi prima di riempirmela. L’intero mio corpo viene invaso da un calore che si irradia da un unico punto. Calore, adrenalina, calma, e tutto in una volta sola. Mi godo questi orgasmi nella pace e nel silenzio improvvisi del mio piccolo bagno, illuminato dalla luce tenue della plafoniera che ho lasciato accesa.
    
    Sì, una sarta, mentre cuce, ha troppo tempo per pensare. E al sesso penso spesso. Però desidero anche essere amata e protetta da un uomo che mostra interesse per i miei sentimenti e mi fa sentire speciale, che mi ascolta senza essere giudicata e che rispetta i miei diritti, desideri e bisogni. Penso a un uomo paziente, capace di “sopravvivere” alle mie tempeste emotive e insicurezze.
    
    Un uomo ...
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