1. Ago e filo


    Data: 03/06/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: -, Fonte: RaccontiMilu

    «A proposito, come mai non ti ho ancora visto addosso il vestito rosso… quello cortino e un po’ scollato?», chiedo a mia madre, in tono un po’ accusatorio. «E la gonna con lo spacco? E il top “troppo stretto abbastanza”?»
    
    «L’abito che tu definisci “cortino e un po’ scollato” copre poco più di un costume da bagno, ed è di un rosso-semaforo che sembra dire “guardatemi, guardatemi”», risponde lei.
    
    «Proprio l’effetto che dovrebbe avere», faccio io.
    
    «E la gonna … non offenderti, ma non posso portarla. Se mi siedo, si vedono le mutande»
    
    «Esagerata! Non si ve….»
    
    «Te lo avevo detto di non fare lo spacco»
    
    «Senza spacco non riusciresti a camminare»
    
    «Allora potevi farla più larga»
    
    «Più larga e senza spacco sembrerebbe un sacco per la segatura, come tutte le altre che hai. Su, un po’ di audacia!»
    
    «Sì, e poi lo senti tu, papà».
    
    Rido. Questo tipo di conversazione con mia madre non è una novità, ma il risultato è sempre lo stesso: gli abiti che potrebbero mettere un po’ di evidenza le curve di mamma – a mio giudizio una donna davvero bella – rimangono a far le pieghe nell’armadio e lei continua a indossare maglioni slabbrati, T-shirt enormi, jeans «antiaderenti», come li chiamo io.
    
    «Con tutto quel ben di Dio! Mi fai quasi rabbia!», le dico per prenderla un po’ in giro, tornando a occuparmi dei miei lavori.
    
    Amo cucire seduta al grande tavolo della cucina e, di tanto in tanto, gettare uno sguardo al di là della finestra. I palazzi di fronte casa mia hanno ...
    ... l’aria estenuata delle donne che non pensano più al sesso, né a guardarsi allo specchio, ma che portano il segno indelebile dell’odore di spezzatino e delle polpettine in brodo. E gli edifici a più piani, coi balconi dall’intonaco crepato, come seni flaccidi e cascanti, fanno pensare a donne tradite, invecchiate e arrivate al capolinea.
    
    Amo cucire seduta al grande tavolo della cucina. Mi fa sentire meno sola. La nostra cucina ha qualcosa che ricorda il sapore della torta con crema al limone che mia madre prepara non appena esprimo la mia voglia di “qualcosa di dolce”: quando sono in cucina annuso un’aria piacevole e corroborante. Quando ero bambina, era la stanza di passaggio, dove non mi soffermavo mai più di qualche minuto o, in seguito, il tempo di una chiacchierata coi miei genitori, davanti a un caffè o a un dolce, preparato da me. Ho questa passione di cucinare da quando ero bambina. Anche ora che ho ventidue anni amo dilettarmi nella preparazione di dolci, soprattutto nei miei momenti di pausa dal lavoro, quando decido di accantonare sul tavolo ago e filo.
    
    Fra i tanti, il tiramisù è il dolce che preferisco preparare in assoluto. È buono in ogni periodo dell’anno, ma personalmente ritengo che la primavera sia la stagione più adatta. Rispetto agli altri dolci, è più difficile da conservare, per questo non lo preparo spesso, ma in primavera faccio sempre in modo che non manchi sulla nostra tavola.
    
    C’è un tipo di pazzia innocua che è endemica nel mio mestiere di ...
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