1. Il cuoco – Capitolo 4: “Marco prepara la piadina a sua sorella” – Epilogo


    Data: 25/05/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: William_Kasanova, Fonte: RaccontiMilu

    ... che, dopo un’occhiolino di intesa, si avviò verso la porta di servizio. – Mentre cucini, vado a fare un salto dal direttore a fare quella firma. Torno tra cinque minuti. Poi le servo io, le piadine.
    
    La porta si chiuse alle sue spalle, mentre Marco aveva già messo le piadine a scaldarsi sulla piastra che, qualche istante prima, era stata posta alla temperatura corretta. Il giovane cuoco aveva preso dal frigorifero i contenitori in plastica in cui erano stati posti durante la mattina i formaggi ed i salumi a pezzi, pronti a guarnire le piadine, e disposti secondo un suo personale ordine sul tavolo accanto.
    
    Sparse la mozzarella e il tonno sgocciolato su quella destinata a sua sorella, mentre sull’altra, per Cinzia, mise lo squacquerone, il crudo e la rucola, passando su entrambe un po’ di spezie, soprattutto pepe nero in quello per Chiara, che apprezzava molto.
    
    “E Cinzia apprezzerà davvero uno sputo?”, si chiese, guardando la piadina, ancora aperta sulla piastra, pensando a quanto gli aveva consigliato Piero. Fu sul punto di sporgersi e lasciar colare un po’ di saliva, quando ebbe un pensiero che lo folgorò per la sua malvagità.
    
    Si ritrasse, sbattendo gli occhi, ritorcendosi nella mente l’idea, chiedendosi quanto fosse realizzabile. Aveva solo pochi minuti per renderla reale, e non doveva perdere tempo. Non si pose nemmeno il dubbio che potesse essere una follia: se Cinzia voleva che sua sorella si bevesse la sua sborra, perché non l’assaggiava anche ...
    ... lei?
    
    Lanciò un’occhiata alla porta da cui era uscito Piero, sperando che restasse chiusa ancora per qualche attimo, si aprì il bottone dei jeans, abbassò la zip ed estrasse il cazzo. Avvicinando la piadina con lo squacquerone al bordo della piastra e vi pose sopra il pene.
    
    Cominciò a segarsi ad una velocità insensata, più determinato che eccitato, la mano che si muoveva con una tale frequenza che, sapeva, i muscoli dell’avambraccio gli avrebbero bruciato per un bel momento e l’uccello fatto male, ma non si fermò. Il suono della pelle che si muoveva sembrava quello che aveva accompagnato la sega mal riuscita della sera precedente: iniziò a pensare di avere in ginocchio davanti a lui prima Tori Black, poi Cinzia, ed infine Cecilia. Quando la giovane amica di sua sorella comparve nella sua mente, la sua testa che si muoveva avanti e indietro con i capelli neri stretti tra le dita di Marco, un insensibile fiotto di sperma schizzò dalla cappella spargendosi sul crudo e la rucola, colando tra lo squacquerone. Un altro quasi più consistente tracciò una nuova linea accanto alla precedente, poi qualche goccia si sparse attorno.
    
    Una delle seghe meno soddisfacenti della sua vita, si rese conto Marco, ma non era un piacere sessuale quello che stava cercando con quella eiaculazione.
    
    Controllò che niente del suo liquido seminale fosse finito sulla piadina della sorella, che aveva allontanato per sicurezza, e soddisfatto della propria mira, dopo aver tolto un pelo inguinale rimasto su una ...