1. Ladri in casa mia


    Data: 28/01/2018, Categorie: Cuckold Etero Autore: Maxxximissimo, Fonte: RaccontiMilu

    Una sensazione di soffocamento, questo &egrave quello che ricordo. Dopo pochi minuti o almeno penso, aprii gli occhi, avevo il corpo immobilizzato, braccia e gambe legate ed ero seduto sulla poltrona della mia camera da letto. Non riuscivo ne a muovermi ne a parlare ma riuscivo a vedere leggermente ombrato e a malapena sentivo. La scena che mi ritrovai davanti fu quella di due persone che frugavano nella mia stanza alla ricerca di soldi, oro o qualsiasi oggetto di valore. Mia moglie era legata anche ella mani e gambe, oltre però aveva un bavaglio che le impediva di parlare. Sedeva sul letto e di tanto in tanto si dimenava come a volersi ribellare, solo uno schiaffo di uno dei due malviventi la fece calmare, anzi lo schiaffo fu così forte che da seduta la fecero cadere stesa sul letto. Nessuno faceva caso a me, io sarei dovuto essere anestetizzato e dormiente, tanto meno mia moglie che stesa sul letto, in posizione fetale, tremante, mi dava le spalle. I due dopo aver messo a soqquadro la stanza si fermarono avanti al letto guardando mia moglie, avevano una busta nera della spazzatura in mano presumibilmente con tutti i nostri gioielli all’interno. Come dargli torto, mia moglie era uno spettacolo, aveva in dosso una cortissima camicetta da notte di raso che le arrivava a malapena a coprire il pube e che metteva in evidenza le sue affusolate gambe scolpite dalla palestra, le maniche erano delle bretelline che non riuscivano a contenere il suo abbondante seno, una quarta ...
    ... naturale leggermente scesa ma molto soda, coperta in parte da lunghi capelli nero corvino, il tutto impreziosito da uno splendido visino da angioletto impaurito. Borbottavano tra loro parole a me incomprensibili ma non toglievano lo sguardo da mia moglie, che ancora più tremante si era seduta di nuovo, poggiava le spalle alla spalliera del letto e le gambe tirate a se. Uno dei due tirò fuori una pistola, il terrore pervase la mia mente, avrei voluto fare qualcosa ma non potevo. Agitava la pistola verso mia moglie e verso di me, senza mai rivolgermi uno sguardo. I gesti erano inconfondibili, ci avrebbero sparato questo voleva dire l’agitare la pistola. Quello armato si avvicinò a lei, dal lato sinistro del letto e sporgendosi le appoggiò il ferro alla tempia continuando a parlare. Vedevo mia moglie che, sempre più impaurita piangeva e muoveva il capo come a dire no. Più lei faceva no con la testa più la pistola spingeva la sua tempia e pian piano il no divenne un si. Ora annuiva, il suo annuire era incerto ma inconfondibile, era un si ma sarebbe voluto essere un no. Da qualche secondo il suo sguardo non era rivolto più a quello che le parlava ma bensì a quello ai piedi del letto, quello posto di fronte a lei. Girai lo sguardo e lo vidi senza maglietta mentre si toglieva i pantaloni. Il terrore di prima si era trasformato in ansia, avevo una stretta allo stomaco e la rabbia iniziò a salire nella mia mente. Quello nudo salì sul letto e si avvicinò a mia moglie iniziando prima ad ...
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