1. Il treno delle 5


    Data: 04/05/2021, Categorie: Trans Autore: raccontami, Fonte: EroticiRacconti

    ... disse ridendo per poi urtare la borsetta e far riversare il contenuto sul pavimento dello scompartimento “mi fai fare delle figure tu! Ci vediamo dopo dai” d’istinto mi prodigai a raccogliere gli oggetti che avevo ai piedi: un pacchetto di sigarette, un accendino, un rossetto e glieli porsi mentre lei imbarazzata sussurrò “lasci, lasci non si preoccupi, faccio io” - “ma si immagini, per così poco” le sorrisi e lei ricambiò. “Che fatica sta vita” disse ridendo “eh a quest’ora è davvero faticosa in effetti” - “le dispiace se mi siedo accanto a lei? Sono vecchia e non ci sento bene, vorrei evitare di chiedere di ripetere ogni volta” - “si ma certo e comunque Signora, non sembra affatto vecchia” ammiccai” - “oh ma piantala che potresti essere mio figlio.. quanti anni hai tesoro?” passammo dal LEI al TU in una quindicina di secondi “30.. tu non me li dire” ridemmo insieme poi il silenzio: lei probabilmente aveva iniziato ad ascoltare musica e a viaggiare mentalmente guardando le luci che scorrevano veloci fuori dal finestrino e io che avendola così vicino riuscivo a sentire il suo profumo e ad osservarla meglio. Il cappotto semichiuso lasciava intravedere la scollatura e quello che pensavo fosse il seno era in realtà solo l’imbottitura del reggipetto. Si voltò e a sto giro mi colse in fragrante: le sorrisi e lei si lasciò andare appoggiando la sua testa sulla mia spalla. Tambureggiava con le unghie lunghe decorate sul mio ginocchio destro a ritmo della musica che aveva nelle ...
    ... cuffiette. Me ne porse una, accettai e condividemmo quella che sembrava una playlist latino-americana. “Tu balli?” Indagò “no, non sono molto appassionato del genere” - “io ne vado matta, adoro il contatto fisico.. mi fa stare bene..” disse spostando la mano dal mio ginocchio quasi al mio interno coscia scoprendo con felice stupore la mia erezione “ah bene quindi a quest’ora non tutti dormono”. Non sapevo cosa rispondere e per farle capire che volevo continuasse, le baciai dolcemente la nuca. Si accoccolò ulteriormente, canticchiava e massaggiava il mio membro con maestria premendo con due dita sulla lunghezza verso il pube e ritornando in punta con le unghie. Quei jeans mi iniziavano a stare stretti ma temevo terribilmente che passasse il controllare e volevo evitare. Non conoscevo il suo nome, mi stava mandando fuori di testa: non ho mai avuto pulsioni omosessuali ma in quel momento sarei stato alla mercè di ogni sua singola richiesta. Pensavo a ciò che aveva fra le gambe: a come sarebbe stato darle piacere, sentirla gemere e probabilmente se avesse tentato di profanarmi con tutta quella tenerezza, non sarei riuscito a negarglielo. Iniziavo a sentire fitte fortissime allo scroto per via della troppa eccitazione, colsi un momento in cui disaccavallava le gambe per poter tentare di infilare la mia mano destra sulla sua coscia sinistra. Sotto la gonna. Con stupore non percepii nulla. Mi aspettavo di trovare un lembo di carne pulsante ma le mie aspettative si erano infrante su ...