1. Nicola, il più carino - capitolo 3


    Data: 04/05/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... suo oppositore, che stava inanimato sul pavimento, e spostare Giacomo da Nic. Ma Giacomo era ben piantato e non voleva spostarsi. Ignorò i nostri attacchi e continuò a far piovere pesanti colpi su Nic, gridando adirato che avrebbe ammazzato la “fottuta, disgustosa checca.” Compresi che la scusa per attaccare Nic non era più che Nic era stato a letto con la sua ragazza; ora stava invece usando il suo odio per i gay come scusa per alimentare la sua rabbia. Pensai che probabilmente non sapeva che Nic era davvero gay, ma questo non sembrava fare alcuna differenza. Quando mi resi conto della sua omofobia, la mia rabbia crebbe ed il mio sangue ribollì. Quel ragazzo aveva bisogno di una lezione.
    
    Aumentai l'intensità dei miei attacchi, lasciando che la furia desse forza ai miei colpi. Ma era come attaccare un muro di mattoni: il ragazzo era troppo muscoloso ed assorbiva i colpi. Quindi cambiai la mia strategia, gli avvolsi le braccia intorno al collo con una presa che lo costrinse ad abbandonare il suo attacco a Nic e provare a liberarsi dalla mia presa per portare aria nei suoi polmoni. Mi appesi al suo collo mentre lui mi colpiva ancora coi pugni nello sforzo di allontanarmi. Quando sentii che la sua forza cominciava a diminuire, vidi Robbie tirare indietro il braccio e, con un’espressione veramente intensa sulla faccia, lasciarlo volare. Lasciai andare Giacomo nel momento in cui il pugno di Robbie si abbatteva sulla mascella del ragazzo. Un momento più tardi si allontanò da ...
    ... Nic e crollò, il sangue fluiva dalla sua bocca e vidi che, alla fine, aveva cessato di lottare.
    
    Robbie ed io lo alzammo. “Esci!” Gli comandai controllando a stento la rabbia nella voce. “E se scopro che hai attaccato qualcun altro che pensi sia gay, che lo siano o no, sarà meglio che tu ti guardi alle spalle perché verrò a cercarti.”
    
    In qualche modo riuscì a mettersi in piedi, traballò un po', poi si diresse malsicuro alla porta. I suoi due compagni si erano ripresi a sufficienza per rimettersi in piedi e si strascinarono dietro di lui, uno di loro zoppicava leggermente. Giacomo ci guardò con espressione di odio, poi si rivolse alla sua ragazza che era l'unica altra persona ancora nella casa e che stava frignando sull'altro lato della stanza. “Puttana!” Le gridò: “Andiamo!” La povera ragazza terrorizzato non disubbidì. Gli si avvicinò rapidamente e si affrettò dietro di lui, fermandosi un momento quando passò davanti a Nic dicendo piano: “Mi spiace Nicky.”
    
    “Jenna!” Gridò Giacomo da fuori. Lei si girò rapidamente e corse fuori. Qualche attimo più tardi ci fu uno stridio di pneumatici quando Giacomo e la sua banda se ne andarono lasciandoci finalmente in pace.
    
    Robbie si strinse il pugno e disse quanto era dura la mascella di Giacomo, io mi lasciai cadere accanto a Nic e gli osservai il corpo per valutare il danno. Mentre lo facevo mi ricordai che stavo facendo una cosa che avevo fatto sei anni prima, dopo che Nic era caduto nel bagno quando ero entrato mentre si stava ...
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