1. Sensazioni in autobus


    Data: 04/05/2021, Categorie: Etero Autore: Ragazzenude, Fonte: Annunci69

    Giovanna si rizzò a sedere. L’autobus sbandò, l’ennesimo scossone disturbò il sonno dei passeggeri addormentati. La ragazza era seduta al solito posto, in fondo al mezzo, circondata da posti vuoti, solamente davanti a lei diverse teste facevano capolino dai sedili anteriori. L’aver iniziato l’università aveva completamente alterato i suoi ritmi vitali, se in precedenza era abituata a restare sveglia fino a tardi e a svegliarsi solamente all’ultimo momento per arrivare a scuola “puntualmente” dopo lo squillo della campanella, ora era costretta ad alzarsi prima delle 5 per intraprende un viaggio di 40 chilometri fino all’università. A quell’ora del mattino gli autobus erano mezzi vuoti e le persone per lo più dormivano o ascoltavano musica. La ragazza si riscosse, ancora intorpidita dal sonno perso, le mancava il liceo, le amiche, le verifiche passate a copiare dai compagni più studiosi – che avevano a lungo sperato di avere una chance con lei -. Riteneva però l’università un passaggio importante nella sua vita: voleva laurearsi in Matematica e sognava, un giorno, di poter insegnare. Giovanna si considerava una ragazza abbastanza carina, e a tutti gli effetti lo era: alta circa 1.70, 19 anni, capelli neri leggermente ricci alle estremità, un viso angelico, un bellissimo culo sodo e un corpo da urlo – modellato da anni di atletica leggera – ciò di cui era più fiera erano i seni: di una seconda abbondante, sodi con i capezzoli piccoli ma facilmente turgidi, circondati da piccole ...
    ... aureole. Il suo corpo le piaceva ed era in pace con sé stessa, specie se pensava ad alcune amiche eccessivamente attaccate ad un idea di bellezza che faceva dei seni grossi il proprio marchio di fabbrica.
    
    Il suo sguardo si rivolse alla borsa appoggiata sul sedile accanto al suo, che conteneva un paio di quaderni, un blocco per gli appunti e qualche penna, il minimo indispensabile per sopravvivere all’università. Nel frattempo all’esterno aveva iniziato a nevicare e la luce dei lampioni illuminava i fiocchi che cadevano nella notte.
    
    L’autista decise di fermarsi per montare le catene. Giovanna imprecò, irritata dall’ulteriore ritardo e dalla difficoltà ad addormentarsi.
    
    La corriera ripartì e la ragazza cominciò a pensare a qualcosa con cui svagarsi, la fine dell’ultima relazione sentimentale – tre settimane prima - con Aldo l’aveva lasciata svuotata, in modo particolare dal sesso. Era almeno un mese che non scopava, il sesso era stata l’unica cosa buona del rapporto con Aldo.
    
    “mi ha presa nella mia posizione preferita, quell’ultima volta” pensò Giovanna “quella della cowgirl, con me sopra di lui che gli davo le spalle titillandomi il grilletto mentre mi fissavo allo specchio, sono venuta dopo pochi minuti”. Pensieri di questo tipo affollavano la testa della ragazza la quale si ritrovò ben presto a fantasticare su quali posizioni sessuali avrebbero potuto provare e quanto piacere le avrebbero regalato, in particolare un suo grande – e sempre nascosto – desiderio era ...
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