1. La speranza


    Data: 03/05/2021, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... gemiti sempre più impudichi e prolungati, alimentavano la sua eccitazione.
    
    In quell’istante persero la cognizione del tempo, trascorsero minuti o forse ore in quel gioco che era tanto nuovo e insolito per l’una, quanto ricorrente nei più ottimistici sogni dell’altra. Paola era sopraffatta dal piacere, assolutamente ignara d’ogni altra cosa al di fuori del proprio corpo. Lei avvertiva un indolenzimento diffuso alla schiena, alle gambe e al bacino ormai esausto per il continuo contrarsi, però era contrastata e ostacolata tra il desiderio razionale di prolungare con ogni mezzo quel momento d’estasi, e la voglia di farsi sopraffare e travolgere dal culmine estremo di quelle sensazioni in un apice che non riusciva a immaginare.
    
    Paola non aveva però assolutamente modo di modificare gli eventi, era assolutamente in balia di Josephine che era sempre lì, ansimante, esausta e sudata tra le sue cosce con le labbra e il volto bagnato della sua voglia a guidarla e a indirizzarla in quel mondo sconosciuto. La sentì ansimare ancora, mentre la baciava là dove non avrebbe osato pensare, ma ciò che le restava di razionale si dissolse nell’istante in cui ne sentì le dita dentro di sé con movimenti sempre meno delicati. Dopo alcuni istanti Paola avvertì un calore familiare risalirle le gambe, infuocarle l’interno delle cosce, concentrarsi e riunirsi proprio nel fulcro del suo essere, così intenso, che per un istante fu colta dal sospetto che non fosse solamente una sua intima ...
    ... sensazione, poiché non ebbe il tempo di darsi una risposta, in quanto i sensi sembrarono venirle meno e con un’ultima contrazione esplose tutto il suo piacere nella bocca golosa di Josephine.
    
    Paola le appoggiò entrambe le mani sulla nuca e accarezzandone il collo e i capelli, fu quasi certa ripensando alla conversazione che l’aveva tanto turbata un’ora prima di poterla amare, nel senso più completo del termine. Questo avrebbe voluto essere il significato dell’ultimo sofferto rantolo, interminabile come il piacere che la stava travolgendo. Josephine l’udì gemere per l’ennesima volta, quindi contrarsi in una posizione quasi fetale che le diede il fugace pensiero di come dopo tutto le due situazioni sarebbero state complementari in un rapporto normale, e quel comprensibile e consueto che essa stessa aveva istintivamente formulato nella sua mente la rattristò un poco. Si ritrasse lentamente dal corpo di lei per consentirle di rilassarsi, giacché non vi fu più alcun movimento, a eccezione del respiro ancora affannoso dell’una e dell’altra, perché furono momenti d’angoscia.
    
    Altre volte, in effetti, le era capitato che una partner occasionale attratta forse dalla curiosità di un’esperienza nuova, o forse tentata dal suo corpo statuario, una volta fisicamente soddisfatta, si ritraesse da lei lasciandola soprattutto delusa e per poco offesa da quella specie di vergogna. Non le capitava di frequente di fare l’amore e ancor meno frequentemente con ragazze che non facessero parte del suo ...
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