1. Una nuova amicizia - 03


    Data: 02/05/2021, Categorie: Trans Autore: laurachiaretta, Fonte: Annunci69

    ... del garage, aveva specchi alle pareti e un bel legno per terra. "Qui" mi disse "trascorreremo molte ore insieme." rimasi un po' deluso perché mi aspettavo un letto o qualche attrezzatura più sofisticata, ma comunque c’era lei e questo era già tantissimo.
    
    "Spogliati" disse in maniera perentoria "ora sei Sara, e i tuoi vestiti non servono più." ubbidi all'istante.
    
    Chiara aprii una scatola allungandomi dei pacchetti.
    
    "Questi sono seni finti, molto realistici, mettili assieme a questo reggiseno speciale, devi abituarti a portare seni grandi, queste sono mutande contenitive, questi sono legghins e un paio di scarpe con un tacco 6, sai andare sui tacchi" in tutta onestà ci avevo provato ma solo per gioco. Indossai il tutto, mi spiegò bene come portare quelle strane mutande e mi presentai a lei un po’ caracollante.
    
    Mi fece sedere, un trucco solo di base da togliere i lineamenti maschili del volto, non che avessi un viso spigoloso, ma cosi ero praticamente androgeno e poi una piccola parrucca a caschetto in testa.
    
    "Ora sei perfetta, mi disse, non certo per uscire ma per iniziare"
    
    Cosa mi sarebbe successo ora, mi sentivo un po' in imbarazzo di fronte a lei in abiti femminili, ma anche molto incuriosito, ops scusate incuriosita.
    
    "Vedi Sara una donna non la si diventa in 10 minuti o solo con un paio di tette, una donna ha il suo fascino nel portamento e nella gestualità, quindi il tuo processo di femminilizzazione inizia da qui." e detto questo accese lo stereo ...
    ... dietro di lei facendo partire un lento ritmo sudamericano. "Sai ballare i latini?" mi chiese . Io non amavo molto quella musica avevo qualche piccola esperienza ma istintivamente mi avvicinai a lei.
    
    "No mia cara” disse Chiara “giri dal verso sbagliato, tu sei la donna, io faccio l'uomo per insegnarti." dicendomi così mi strinse con energia a lei e incominciò a seguire il tempo. Quasi cadevo dai tacchi, non ero proprio abituata.
    
    Lei era molto brava, forse una professionista, mi ci volle mezz'ora ad abituarmi un po’ ai tacchi, ai seni grandi. Incomincio a farmi girare, a farmi fare delle figure. Era molto bello, molto eccitante, in questa maniera anche la musica latina incominciava a piacermi.
    
    Dopo più di un ora, incomincio a fare dei movimenti più stretti, a stringermi di più, ad avvicinarmi.
    
    A vedere lei e me riflessi sugli specchi, a sentirla vicina, con il collo nudo imperlato di sudore e i suoi occhi che mi fissavano ebbi ad un certo punto una grandissima erezione.
    
    Le mutandine mi provocavano un dolore insopportabile, dovetti spostare, speravo lei non mi dicesse nulla.
    
    Senza dire una parola Chiara mi mise una mano tra i legghins liberando il mio arnese diritto come un fusto, continuammo a ballare così con le che mi strusciava addosso, poi abbassò i suoi pantaloncini.
    
    Senza mai fermarsi a ballare si strinse ancora di più a me, massaggiandomi il pene completamente in erezione e prendendolo tra le sue coscie.
    
    Eravamo in intimo contatto, sentivo il suo ...