1. Stizza scemata


    Data: 01/05/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... evaporato, almeno per qualche tempo non ero più in conflitto né in dissidio con il mondo. Ritornai nella sala dove le altre persone conversavano e ridevano, poiché lui riapparve dopo alcuni minuti, squadrandomi ed esaminandomi scrupolosamente con un’espressione netta di rimprovero. S’avvicinò e m’afferrò per mano, io tentai di resistere senza possibilità di successo, perché la sua stretta era forte, sennonché mi fece un segnale di non fiatare trascinandomi lestamente nella stanza di prima.
    
    Adesso era veramente diventato un uomo bruto, rude e selvatico, perché strappò con brutalità e impeto gl’indumenti intimi lasciandomi la fica sguarnita in suo totale potere. Io ero intrinsecamente bendisposta, ma cosciente, perché se avessi ostentato ricreando un’opposizione, l’avrei di certo eccitato maggiormente infervorandolo oltremodo. Dondolai la testa per dire di no, eppure lui mi scaraventò sul letto, perché con forza infilò la testa tra le mie cosce cominciando a sfogliare quell’odorosa fenditura, ispezionando e saggiando la mia rossiccia e pelosissima fica. Non riuscii a resistere e allentai la stretta delle gambe.
    
    Quel ragazzo forestiero conosciuto da poco tempo mi pilotò accompagnandomi spietatamente sul limite dell’orgasmo, dopo s’interruppe sgarbatamente allontanandosi con sollecitudine, perché al momento mi stava freddamente e villanamente restituendo premeditatamente la parte iniziale ...
    ... che io gli avevo rifilato, ovvero, mi stava concretamente punendo, infliggendomi in conclusione l’identica pena che io stessa gli avevo appioppato poco tempo prima. Stavo per ribadirgli di proseguire, perché la mia mimica era decifrabilissima, però lui m’ordino di non protestare né di reclamare restando buona e zitta.
    
    In quel frangente ci adocchiammo studiandoci accuratamente in silenzio, fissi negli occhi ci analizzammo per alcuni lunghissimi secondi, nel caratteristico contegno e nello stile di due avversi e maldisposti individui, che si detestano preparandosi ad affrontarsi e in ultimo ad azzuffarsi.
    
    Dopo lui venne avanti e mi penetrò brutalmente e incivilmente con forza, io lo afferrai per i glutei stringendolo appassionatamente contro di me con vigore, trascorsero soltanto pochi minuti perché pure lui in ultimo traboccò, riversandomi addosso la sua densa ed esuberate sborrata cospargendomela sulle tette e sull’addome. Successivamente, come per incanto, tutto divenne dirompente, fluido e stabile, affermerei logico, naturale e mutevole, finché alquanto entrambi totalmente esausti infine ci abbracciammo dimenticando gli affanni, le inquietudini e le preoccupazioni.
    
    In quella precisa circostanza, ricordo ancora, che ci sorridemmo, ma nessuno dei due fiatò, rapidamente ci rivestimmo e tornammo alla festa senza più cercarci né salutarci per il resto della serata.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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