1. La donazione


    Data: 30/09/2017, Categorie: 69, Erotici Racconti Etero Autore: Chester_Desmond, Fonte: RaccontiMilu

    LA DONAZIONE.
    
    Era la solita mattina fredda e grigia di Milano, una di quelle in cui pensi “che palle ‘sto inverno” e poi rifletti e ti rendi conto che secondo il calendario siamo ancora in autunno e mancano ancora 15 giorni all’inverno…
    
    Comunque, anche se stavo entrando in ospedale, non si prospettava una giornata negativa, tutt’altro dato che ero praticamente in ferie. Una volta ogni tre mesi infatti andavo a fare la donazione di sangue e questo significava fare una buona azione senza eccessivo sbattimento, con una colazione e una giornata di lavoro entrambe pagate. In più, banalmente ,la trovavo una cosa logica, come dare via una cosa che tu hai in abbondanza e che ad altri invece serve. Come vendere l’usato su e-bay!
    
    Entrai in sala d’aspetto e notai che non c’era tanta gente per fortuna. Arrivò il mio turno ed entrai nella solita stanza visite, mi accomodai davanti ad una scrivania dove mi accolse con un non bel sorriso di circostanza una dottoressa mai vista prima, cosa non rara comunque dato che spesso variavano. Non era particolarmente giovane, direi oltre la quarantina, capelli molto mossi color biondo farlocco, lineamenti un po’ duri e un’espressione latente che diceva “la vita finora non è stata come me l’aspettavo”, probabilmente una bella ragazza anni prima, oggi una donna niente male e con un corpo che sembrava discreto da quel che si intravedeva sotto il camice, non di più.
    
    Dopo i primi convenevoli e le prime domande di rito (“Altezza?” “Uno e ...
    ... settantatre” “Peso?” “Sessantanove” “Stomaco vuoto?” “Purtroppo si…”) si passò al solito questionario comportamentale:
    
    ”Viaggi recenti all’estero?”. “No…”.
    
    “Sport o attività rischiose?”. “No..”.
    
    “Partner fisso o coniugato”. “Sposato..”.
    
    “Alcool,fumo o comportamenti sessuali a rischio?”. “No, No e no, come dicevo sono sposato…quindi..”.
    
    E fu l’inizio della fine.
    
    “Certo, come se fosse scontato…” disse la dottoressa.
    
    “Come?”
    
    “Il fatto che sia sposato non esclude assolutamente che lei vada con altre, non le pare? Anzi direi esatto il contrario! Come se non vi conoscessi voi uomini, pronti sempre a…vabbè lasciamo stare…”
    
    Potevo scegliere se lasciar perdere o ribattere:decisi per la seconda opzione.
    
    “Beh, io comunque non sono ‘voi uomini’ e quindi essendo sposato, non vado con le altre…semplice”
    
    “Semplice un corno, a parole sono tutti bravi ma la realtà è un’altra mio caro, se lo lasci dire da chi ne sa più di lei…” e quella supponenza mista ad astio nella voce mi convinse che era meglio non proseguire oltre.
    
    Il questionare proseguì in maniera formale dopodiché mi disse di mettermi sul lettino e sbottonarmi la camicia ed io obbedì. Mi auscultò i polmoni, mi fece tossire e mi provò la pressione.
    
    “Bassina questa pressione…anzi non sento niente:è vivo o morto?” disse senza troppa ironia.
    
    “Si lo so, ogni tanto mi capita”.
    
    “Può anche essere non funzioni bene sto affare, fa niente, si slacci i pantaloni che proviamo con la femorale”.
    
    Non capii ...
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