1. L’Inferno di Anna e l’Abisso di Francesca


    Data: 26/04/2021, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    Capitolo 1 – Il rapimento ed il ricatto
    
    Era un venerdì sera di novembre, freddo, umido e molto nebbioso.
    
    Anna, una signora bene, cinquantenne e molto piacente, camminava spedita nei vicoletti della sua cittadina diretta a casa sua. Al caldo ed al sicuro. Perché quella era proprio una serataccia. I suoi tacchi rimbombavano nei vicoli ed in giro non c’era nessuno. Era un venerdì sera, di solito animato in quella cittadina di provincia, ma quella sera nessuno in vista, solo qualche ombra che entrava o usciva da qualche locale. Fino a qualche minuto prima era tranquilla ed allegra a casa di una sua amica, dove era andata nel pomeriggio per un tè e quattro chiacchiere. Poi i discorsi si erano dilungati parecchio. Ed ora eccola qui, a pochi minuti da casa, ma sola, avvolta dalla nebbia, nel buio ed al freddo. A casa non l’aspettava nessuno, suo marito era in viaggio per lavoro e sarebbe tornato la settimana dopo, i suoi figli ormai erano andati via di casa da un pezzo. Forse poteva accettare l’invito della sua amica, cenare e dormire da lei, ma non aveva voglia. Voleva tornare a casa, fare un bel bagno caldo, cenare e poi rilassarsi davanti alla tv, con un bel bicchiere di vino rosso a tenerle compagnia. Tic, tic, maledetti tacchi e maledetto vestitino, che indossava, come suo marito richiedeva, sotto il caldo ed elegante soprabito.
    
    Lui la voleva sempre impeccabile, mentre lei in una serata come quella avrebbe indossato volentieri un bel paio di caldi pantaloni, scarpe ...
    ... basse e comode ed un maglione.
    
    Cos’era quell’ombra? Quella che aveva avvertito più che visto alle sue spalle. Non doveva aver paura, non ce ne era ragione. Ma davvero, quella sera, avrebbe preferito vestirsi diversamente piuttosto che indossare una di quelle misere gonnelline corte che il marito le imponeva di portare sempre. Perché la voleva elegante e desiderabile. Per non parlare dell’intimo, sempre giarrettiere o reggicalze, sempre perizoma e reggiseno di pizzo o di seta. Lei si sentiva nuda e quindi più esposta. E non poteva neanche scappare, come poteva su quei ridicoli tacchi a spillo se già trovava difficile camminare lentamente sui sanpietrini delle viuzze incantevoli… di giorno, al sole, quando erano pieni di gente. Di nuovo l’ombra. Forse non era niente, ma Anna aveva l’impressione che ora fosse seguita. Si girò, non vide niente, ma nonostante i tacchi, accelerò il passo. Ormai era a soli cento metri da casa, vicino al cancelletto del suo condominio. Anna tirò un sospiro di sollievo.
    
    Mise la chiave nella toppa e fu in quel momento che l’ombra si materializzò. Una mano sulla bocca per impedirle di strillare e un coltello premuto su un fianco. – Zitta ed apri. – La voce era decisa e terribilmente rilassata. Le gambe di Anna cedettero, il cuore impazzava, se lui non l’avesse trattenuta in piedi sarebbe crollata ai suoi piedi. Non l’aveva visto in volto, ma doveva essere forte ed indossava dei guanti di pelle. – Apri – disse ancora la voce, ed Anna girò la chiave. ...
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