1. Gli Installatori


    Data: 24/04/2021, Categorie: Anale Trans Autore: blackjoe, Fonte: xHamster

    Avevo appena finito la doccia e mi stavo spalmando la crema su tutto il corpo, per calmare e idratare la pelle e mantenerla morbida.
    
    Mi piaceva avere il corpo depilato, con solo un triangolino di peli appena sopra il pene, un po’ femminile, ma carino.
    
    D’altronde avevo un corpo snello, con gambe lunghe e sottili, non avevo mai praticato troppo sport, ed un sedere piccolo e ben fatto, che sembrava molto femminile, specialmente quando indossavo dei pantaloni aderenti.
    
    Una volta sull’autobus qualcuno mi aveva perfino toccato il sedere, pensando che fosse quello di una donna, accortosi dell’errore non aveva fatto una piega, ed aveva continuato, soddisfatto comunque del contatto.
    
    Mentre ero impegnato a massaggiarmi, sentii suonare il citofono.
    
    Andai a rispondere. “ salve , dovremmo consegnare una lavatrice,”disse una voce con accento straniero,” che piano ?”.
    
    “Quarto”, risposi io, maledicendo di essermene dimenticato. Finii di spalmare la crema, ed andai in bagno a lavarmi le mani. Feci appena in tempo a indossare l’accappatoio che suonarono alla porta.
    
    Andai ad aprire, e mi trovai davanti un omone di colore nerboruto, che con un sorriso bianchissimo mi disse :”Buongiorno, abbiamo la lavatrice da consegnare ed installare.” ,
    
    “Avanti, “dissi” entrate, da questa parte , vi faccio vedere”.
    
    Entrammo in bagno, e i due neri si misero a lavorare, per installare l’elettrodomestico.
    
    Ad un certo punto,mentre il più smilzo dei due finiva il lavoro nel bagno, ...
    ... quello grosso, che mi ricordava i bodyguard fuori dai locali, mi disse di firmare la bolla di consegna. Presi una penna, e mi chinai sul tavolo per firmare il documento. Nel farlo l’accappatoio si lasciò andare aprendosi sul davanti, quel tanto che bastava per far intravedere il corpo.
    
    L’omone fece un sorrisino, e mi si avvicinò, poggiandomi una mano sulla schiena,”Firmi anche le due righe sotto e quella dietro,” aveva un tocco pesante.
    
    Mi rialzai e lui mi guardò con un sguardo intenso, continuando a sorridere. Poi allungò la mano e la infilò sotto l’accappatoio, facendola scorrere dal petto giù fino alla pancia. “ Ehi, ma che fai,” dissi,” che cazzo ….”
    
    Lui ghignò,e continuò, passando la mano dietro sul sedere, stringendo forte la natica.
    
    Cercai di divincolarmi e l’accappatoio si aprì del tutto. Mi girai per allontanarmi e rimasi nudo. Lui allora mi afferrò per un braccio e mi tirò contro di se’, ridendo” Dove vuoi andare, bellino ! fammi vedere come sei fatto!” Mi costrinse a girarmi, e mi strinse il sedere, con una mano forte come una morsa.
    
    “ma che vuoi, lasciami ! “strillai”, cercando di divincolarmi. L’altro nero aveva smesso di lavorare, e stava guardando ridendo. L’omone mi spinse contro il tavolo costringendomi a piegarmi in avanti, e mi allargò le gambe a forza.
    
    “ Guarda che sederino, un fiorellino da gustare” e si piegò dietro di me , afferrandomi le natiche, allargandole a forza.
    
    “ Che fai!! “ urlai” no , non…” Lui rise , e mi infilò la lingua tra ...
«123»