1. Sborrata e fuga


    Data: 18/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... durante la quale la sua attenzione finse di essere catturata da mille sciocchezze, finalmente i suoi occhi arrivarono a posarsi sul vicino di spiaggia.
    
    Da questa posizione riusciva ad ammirarlo molto bene: il torace glabro, modellato da due pettorali appena rilevati, le gambe snelle e pelosette, l’inguine leggermente prominente…
    
    Era abbastanza giovane, forse sui venticinque anni: terribilmente seducente.
    
    Franco immaginò a tirargli giù i boxer, ad affondare il naso nei peli ricciuti del pube e inconsapevolmente inspirò a fondo, quasi inalando la fragranza ferina di sesso e sudore che dovevano emanare; immaginò a prendergli in bocca il cazzo molle e…
    
    In quel momento, svegliato da qualche fruscio o forse dal flusso magnetico di quei desideri, il giovane si svegliò e sollevò la testa, guardandosi attorno: i loro sguardi si incrociarono, si fissarono per un certo tempo, poi quello si riadagiò e sembrò tornare ad assopirsi.
    
    Franco rimase per un po’ seduto con le ginocchia ritratte, per dare tempo alla sua
    
    erezione di smorzarsi e quando il cazzo fu sufficiente molle da non rischiare che gli sgusciasse dal minuscolo costume, tornò a distendersi pigramente, incrociando le braccia dietro la nuca, in modo da avere la testa sollevata quel tanto da permettergli di continuare le sue libidinose sbirciate.
    
    Cazzo, se era bello! Tutto lo seduceva… i piedi ben formati, le gambe tornite, le braccia mollemente abbandonate ai lati de corpo, i capelli ondulati che il sole ...
    ... ormai declinante sembrava riempire di luce.
    
    Il giovane riaprì gli occhi e i loro sguardi tornarono ad incrociarsi, si fissarono per un po’,
    
    prima che lui distogliesse il suo con aria noncurante, e forse un po’ deficiente, per fingere di guardare altrove.
    
    Avrà capito, pensò Franco ed ebbe un improvviso moto di vergogna, voltando di scatto la testa dall’altra parte. Ma chi se ne frega, si disse subito dopo, chi lo conosce?, e tornò a volgere lo sguardo verso di lui e tenendolo stavolta intenzionalmente fermo. E quello che vide gli fece ribollire il sangue nelle vene. Cristo!... sospirò.
    
    Il giovane aveva ritratto la gamba, rivolta dalla sua parte, sollevando il ginocchio come a volergli nascondere qualcosa. Teneva gli occhi chiusi, ma il suo respiro non era tranquillo e la sua mano destra si stava muovendo lentamente, scivolando sullo stomaco piatto, fino ad infilarsi per metà sotto la cintura dei boxer.
    
    Franco si sentì girare la testa, l’uccello gli schizzò duro all’istante e premette contro l’elastico dello slippino, a malapena contenuto nell’esiguo riparo. Allora si portò una mano all’inguine, per tentare di nascondere la sua sconcertante erezione. Fu allora che colse l’occhiata penetrante del giovane.
    
    Ma vaffanculo, si disse, chi se ne frega! E tolse la mano, lasciando che la sua vergogna risaltasse in tutta evidenza. Dopo un po’ si tirò in piedi e, incurante dello spettacolo scandaloso che poteva dare, si avviò verso uno dei sentieri che risalivano l’erta del ...
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