1. Punizione e Pentimento


    Data: 17/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: LisaTua_, Fonte: RaccontiMilu

    Ed eccomi in viaggio verso di te verso la mia prima punizione,
    
    ti ho insultato con il chiaro intento di offenderti,
    
    ero arrabbiata, mi sentivo tradita, per un motivo forse sciocco o forse no, non lo so ancora, ma a chi importa?
    
    Ti ho fatto del male e questo non riesco a mandarlo giù.
    
    Eccomi in viaggio in questo treno,
    
    di solito ascolto la musica a tutto volume ora invece l’abbasso ho bisogno di pensare,
    
    perchè sono così spaventata? So già cosa mi aspetta, colpi di cane continui sul culo fino al limite,
    
    fino a quando non dirò la safe giallo.
    
    Amo il cane lo sai bene, eppure non lo vorrei, non così, non sapendo che mi colpisci per punirmi.
    
    Forse è questo che mi spaventa, non il dolore fisico, ma quello che nasce da dentro, quello che fa male davvero,
    
    quello che ti ho procurato e quello che mi sono procurata.
    
    Ripenso alle altre sessioni con il cane, mai i colpi sono stati continui, sempre divisi in step da 10 e ricordo
    
    delle volte in cui anche in quel caso avevo difficoltà ad arrivare a 10, come farò a resistere a lungo?
    
    Le tue parole: “non deludermi con poche decine”
    
    E se non riesco a resistere abbastanza? Perchè sento un bisogno così disperato del tuo perdono? è amore?
    
    scoppio a ridere al pensiero, no ovvio che no, devozione? può essere, ma è normale? cosa è esattamente normale?
    
    nel mio mondo probabilmente dire questa parola è come dire supercalifragilistichespiralidoso,
    
    tutti la conoscono ma nessuno sa cosa caspita vuol ...
    ... dire.
    
    Sorrido a questa ultima affermazione rialzo la musica e continuo il mio viaggio, decido per sicurezza di stare
    
    nel mio ruolo fin da subito, mando un messaggio: sono arrivata.
    
    Ti vedo fin da subito, impossibile non accorgersi di te, è la macchina parcheggiata peggio di tutte,
    
    di nuovo sorrido e mi sento come quando ci siamo incontrati la prima volta, piccola, non sapevo cosa dire,
    
    cosa pensare, non sapevo nemmeno se potevo salutarti come sempre, con un abbraccio, appena ti ho visto
    
    è la prima domanda che mi sono posta, ma come al solito non ho osato agire o dire, ho semplicemente aspettato
    
    che fossi tu a parlare, ed ecco che comincia la nostra routine, non sembravi arrabbiato, il nostro parlare del
    
    più del meno, ridere, scherzare, nulla è cambiato, che gioia!
    
    Arriviamo sul posto e come da rituale sono nuda al centro della stanza in attesa, vedo un tavolino posto al
    
    centro a pochi passi da me, è li che accadrà?
    
    Mi prendi per i capelli mi fai piegare su quel tavolino e allargare bene le gambe: “sta giù!”
    
    sono esposta, inerme, eccitata, impaurita, arresa, solo ora mi accorgo che non era mai successo, che mi sentissi
    
    così arresa da subito.
    
    Mi avevi detto che mi avresti legata quindi ero in attesa di essere legata a quel tavolino ma ciò non è avvenuto,
    
    in altre occasione avrei iniziato a seguirti con lo sguardo, cercando di capire cosa stava per succedere, ma
    
    era diverso, ero li per pagare un errore, volevo solo questo, pagare e ...
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