1. La gita scolastica...


    Data: 16/04/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: amolanale, Fonte: Annunci69

    Nella vita mi è sempre andato tutto bene…
    
    Sono una donna di 45 anni molto in forma, non è inusuale che mi vengano dati una decina di anni in meno di quelli che in realtà ho. Lo spinning mi aiuta ad avere un culo sodo e gambe toniche, sopra ho una terza generosa e più in generale quando passo per strada noto ancora che in molti si girano a guardarmi, specie quando torno dalla palestra coi miei leggings aderenti… Per il resto ho un lavoro da insegnante di matematica in un istituto tecnico, sono sposata da 20anni con Luca ed abbiamo un figlio, Carlo, che frequenta la stessa scuola nella quale insegno e che è l’orgoglio della mia vita. Sono una persona rispettata e rispettosa, non ho mai avuto “sbandamenti” importanti e perciò il momento che attraverso con mio marito, dopo che mi ha confessato di aver avuto una relazione con la sua segretaria, mi coglie di sorpresa.
    
    Non voglio mandare all’aria la mia vita solo per una scappatella, credo di capire che di questo si sia trattato ed in fondo tutti possiamo sbagliare: prima di sposarci anche io avevo avuto un’avventura di una notte con un ragazzo incontrato al bar, con le mie amiche. Perciò non ho fatto nessun dramma, ho capito che il suo dispiacere era sincero, ho accettato le sue scuse, ho apprezzato la sua sincerità ma gli ho chiesto un po’ di tempo per elaborare il tutto e smaltirlo nel modo più indolore possibile.
    
    Per questo motivo, la gita scolastica ad Amsterdam con i ragazzi della classe di mio figlio l’ho subito ...
    ... trovata “ideale” persino se, prima di allora, ero sempre stata una di quelle insegnanti che non aveva mai dato la propria disponibilità ad accompagnare i ragazzi in questo o quell’altro posto. A dirla proprio tutta c’era anche un po’ della ritrosia di mio figlio a trovarsi invischiato in una gita con la propria madre, ma quella volta, probabilmente intuendo lui stesso che qualcosa a casa non andava come al solito, non fece obiezioni e così mi ritrovai a partire con i ragazzi per una settimana in terra d’Olanda.
    
    Già alla prima notte, mentre i miei colleghi insegnanti accompagnavano i ragazzi in qualche locale, dopo le visite della giornata e dopo aver cenato tutti assieme in albergo ed io me ne stavo rinchiusa nella mia camera a leggere e sorseggiare una buona birra, mi sentivo totalmente inadeguata: la delusione ed il rancore m’erano già passati ed io ero semplicemente tornata la donna “inquadrata” che ero sempre stata. Volevo solo lasciar passare la settimana nel modo più indolore possibile e poi tornare a casa ad abbracciare Luca e dirgli che ero pronta per ricominciare la nostra vita.
    
    E in effetti la settimana se ne andò in modo liscio: di giorno guidavamo i ragazzi nelle escursioni programmate e poi la sera, mentre loro uscivano e facevano baldoria, io me ne stavo nella mia stanza a bere birra e leggere qualche libro; a volte scrivevo, oppure compilavo qualche relazione tecnica. Niente di trascendentale nonostante l’insistenza dei miei colleghi che mi avrebbero voluto, ...
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