1. Una domenica pomeriggio...diversa


    Data: 14/04/2021, Categorie: Feticismo Autore: Max_fetish, Fonte: EroticiRacconti

    ... beandomi dell'intensità del profumo della sua pelle. Mi abbassati, inizia a toglierle le scarpe da ginnastica. Le portai al viso e le annusai. Sapevano di lei. Mi apparvero i suoi calzini bianchi, ormai non più bianchi, leggermente umidi e con un odore piuttosto insistente. La guardai nei suoi grandi occhi, lei sorrise, e io mi gettai tra i suoi piedi aspirando ogni profumo arrivasse dai suoi calzini e dai suoi piedi. Le tolsi i calzini con la bocca, ero al settimo cielo....
    
    Piedi bellissimi che già avevo avuto modo di ammirare nelle serate in discoteca insieme agli amici con i suoi sandaletti aperti. Erano bellissimi, proporzionati con il cui corpo, dita piccole e racchiuse. Appoggiai le mie labbra sul suo piede destro e mi venne istintivo tirare fuori la mia lingua e continuare quello che avevo iniziato. Con gli occhi socchiusi lei mi sussurrò "continua!".... Continuai a leccare con devozione entrambe le estremità per ripulire da una giornata di sport e di fatica chiuse all'interno delle sue scarpe, mentre L. Iniziò a infilare le mani nella sua tuta e nelle mutandine toccando la sua figa. Passarono circa 10 minuti, dopodiché mi chiese "toglimi la tuta e spogliati..." mi spogliai velocemente rimanendo nudo con il mio cazzo completamente eretto che stava per scoppiare. Mi accovacciai tra le sue gambe e delicatamente iniziai a sfilarle i pantaloni. L'odore di sesso, di sudore e di una giornata intensa ormai aveva saturato la stanza. Ero quasi certo di trovarmi davanti ad ...
    ... una ragazza con una certa indole feticista. Ma la conferma arrivò dopo.
    
    mi trovai davanti alle sue mutandine bianche e di pizzo, umide di desiderio. Mi avvicinai con il naso e odorai appieno dei profumi che acaturivano dal suo sesso. Profumi intensi derivanti dalla giornata, dall'eccitazione e dalla pipi fatta poco prima.
    
    Non potevo chiedere niente di meglio.
    
    le sfilai le mutandine e la sua figa mi apparve nel suo splendore. Una figa pelosa ma ordinata con le labbra umide e leggermente aperte. Mi ordinò perentoriamente di leccarla e di portarla al piacere. Non potevo chiedere altro. La mia lingua tra le sue gambe era come un fuoco. Voleva che la ripulissi dai suoi umori, che continuavano a fuori uscire, dalla sua pipi e dal suo sudore.
    
    Ancora ancora e ancora continuai, un sapore deciso, forte, un misto tra il dolce dei suoi effluvi e il salato della sua pipi e del suo sudore. Il cazzo ormai stava per esplodere.
    
    Le sollevati le gambe, allargandole ed esponendo meglio il suo sesso e il suo forellino anale. Continuai a leccare e a percorrere con la lingua lo spazio ristretto tra la sua profumata figa e il suo culo. Il sapore quando arrivava al suo didietro era leggermente amarognolo, segno che aveva espletato i suoi bisogni, ma la pulizia non era stata approfondita. Eravamo come in un girone dantesco, avrei fatto qualsiasi cosa per lei e per continuare.
    
    Dopo alcuni minuti mi blocco la testa fra le sue mani, e mi tirò su. Eravamo entrambi in piedi e riprendemmo a ...