1. Cineclub


    Data: 13/04/2021, Categorie: Etero Autore: Mr Gwyn, Fonte: EroticiRacconti

    Da anni frequentavo quel cineclub in Prati, un vecchio cinema d’"essai" che alcuni conoscenti avevano rilevato dopo il fallimento e nel quale proiettavano una selezionata serie di pellicole.
    
    Ogni giovedì, uscito dal lavoro, mi ci recavo e dopo aver visto il film, m’intrattenevo coi gestori mangiando qualcosa in trattoria, tirando le ore piccole.
    
    Nel tempo ero stato coinvolto nelle scelte delle pellicole da proiettare e d’appassionato cinefilo, non mi ero sottratto a questa responsabilità.
    
    Nelle settimane precedenti, dando ascolto ai miei consigli, avevano programmato la trilogia di Richard Linklater: “Before sunrise” del ‘95, nel quale i due protagonisti, Ethan Hawke e July Delpy s’incontravano su un treno innamorandosi, il seguito a distanza di dieci anni “Before sunset” e per concludere “Before midnight” del ‘13, nel quale i due attori, ormai sposati, cercavano di ricostruire un rapporto logoro.
    
    Tutti e tre i film erano fitti di dialoghi che analizzavano la società, il mondo ed i rapporti interpersonali tra uomo e donna.
    
    Un’opera che trovavo assai preziosa cinematograficamente e fui felice di rivederli insieme a loro, confrontandomici.
    
    Tra il poco pubblico, anche quello molto selezionato ed affezionato, notai una donna, intorno ai quarant’anni anni, mi colpì subito perché ricordava nelle sembianze proprio la protagonista del film, l’attrice francese Delpy.
    
    I capelli sulle spalle, di un biondo miele, un incarnato cereo, delle forme generose, fianchi ...
    ... morbidi e accoglienti, il fondoschiena largo ma pieno, invitante, burroso.
    
    Non la persi di vista durante la visione, cercando un approccio dialettico al termine della proiezione, ma con estrema cordialità salutò e andò via.
    
    Nelle settimane successive proiettarono un’altra trilogia, quella di Denys Arcand: “Il declino dell’impero americano” affresco simbolo degli anni ’80, “Le invasioni barbariche” premio Oscar come migliore film straniero nel 2004, nel quale gli stessi personaggi tornavano a confrontarsi su temi esistenziali al capezzale di un amico morente che desidera l’eutanasia ed infine “L’età barbarica” l’ultimo ma non il meno importante, nel quale il protagonista analizzava con raziocinio critico la società consumistica nella quale si trova prigioniero, fino alle conseguenze estreme.
    
    La signora non perse una serata, al termine della quale si dileguava senza scambiare una parola con nessuno.
    
    La bella stagione era arrivata, non ricordavo un aprile così caldo, il mio lavoro di giornalista freelance languiva, così mi concedevo lunghe passeggiate, ricordando una frase di Paolo Rumiz che più o meno diceva così: “quando non hai notizie, esci e le incontrerai” osservando l’umanità che mi circondava, che negli ultimi anni si era fatta sempre più variegata e per certi versi ferina.
    
    Sentivo di vivere un’epoca medievale, nella quale il valore della vita stava perdendo sempre più significato, a vantaggio dei soldi e del potere; avevamo bollato gli anni ’80 come quelli di ...
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