1. Diverse culture


    Data: 13/04/2021, Categorie: Sentimentali Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti

    Giusto in fondo alla strada, oltre la piscina a forma di crocefisso che rifletteva l'inquietante monumento della cattedrale, che non ricordo a quale santo è stata dedicata dal cattolico popolo irlandese, potevo vedere il rosso arancio dei tuoi capelli spettinati dal vento tagliente come una lama. Era martedì mattina e tu avevi girato sino ad allora in taxi, dopo l'ultima settimana della tua trasferta.
    
    Non può essere vero...
    
    Mi ripetevo, ben cosciente che la verità era niente altro che quella.
    
    Ho vagato quanto basta per sapere riconoscere la mia anima gemella e scendere le scalette della cattedrale sapendo che tu eri lì, in quell'attimo, e che l'attimo successivo ti avrebbe visto ripartire per allontanarti da me ventimila chilometri, mi faceva increspare le labbra e le sopracciglia nel tentativo disperato di trovare un qualsiasi modo di chiederti di non scomparire.
    
    Avvicinandomi a te ho riconosciuto il tuo profumo senza averlo mai sentito prima. Un'essenza allo stesso tempo inglese e sgradevole. Intaccata solo dall'aroma del tuo sudore vivo, forte dopo la giornata passata a correre tra le riunioni.
    
    Mi eri così vicino che avresti potuto toccarmi i capelli col mento e il sole del mezzogiorno già moribondo oscurava la vista.
    
    Poco dopo eravamo al porto d'Oriolo, conoscevi la strada a memoria, come avresti potuto conoscere, se solo avessi voluto, il mio corpo che si faceva elastico e disponibile alle tue dita che mi premevano giocose sui fianchi.
    
    I tuoi occhi ...
    ... azzurri insistevano a infilarsi nei miei ma nella mia bocca si intrufolava solo la lingua gelata del vento del porto.
    
    Sei la cosa più bella che io abbia mai visto.
    
    Coraggio diglielo!
    
    Ogni tanto così mi incitava la coscienza. Ma niente, nulla.
    
    Deve essere che non ho mai amato davvero, se mai davanti a un essere umano mi si sono così appoggiate le parole sulle labbra, rifiutando poi di farsi suono udibile.
    
    E adesso, adesso che ho trovato chi amo, lo sento emettere un sospiro profondo.
    
    "Mi insegnerai qualcosa di te?"
    
    Quella tua domanda, lo ammetto, mi ha fatto sperare in una meravigliosa sorpresa.
    
    "Certo tutto."
    
    "Tutto quello che ti chiederò sull'Italia? Mi risponderai? Sarai sempre la mia amica insegnante?"
    
    Fottiti. Non posso dirtelo, ti amo a sufficienza da non insultarti. Ma in queste tre sillabe ci sarebbe tutto il rumore che fa il mio cuore rotto. Sto soffrendo troppo. Il casino che fa il vento sulle onde, il frastuono di ogni treno che passando accanto a casa mia sembra farmi vibrare il petto oltre che l'appartamento.
    
    Il ricordo del sommesso bisbiglio del tuo fiato che emerge a dirmi che è ora di andare, mi da tanto dolore. Tanto quanta la gioia che mi avrebbe dato se fosse stato un sospiro di piacere in un attimo di intimità che non abbiamo mai avuto.
    
    Appena ti sei avviato all'aeroporto in giacca aperta, oltre la scritta luminosa del gate, la fiamma bianca del tuo sorriso in lontananza che mi si rivolgeva nell'ultimo saluto ha riportato ...
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