1. Esibizioni mentali


    Data: 12/04/2021, Categorie: Tabù Voyeur Autore: linguamatik, Fonte: xHamster

    Stridono graffianti le rotaie mentre sobbalzo nel regionale della sera che mi porta all'Arena, finestrini spalancati come bocche vogliose soffiano vento caldo e umido sul mio viso regalandomi un leggero sollievo, mentre le cuffie iniettano nelle mie orecchie emozioni, ricordi, desideri, illusioni e sonnolente fantasie. Curiose le vite passeggere degli ospiti dei treni, il mio occhio silenzioso li guarda e si domanda se si è acorto che lei lo desidera e lo desidera ora nel bagno in fondo a sinistra tra l'acre odore delle vite passate, il dondolare ipnotico e il rumore accecante delle rotaie, mentre il marito continua a sfogliare il Sole 24 Ore alla sua sinistra.
    
    Chissà come sarebbe bello trasformare il viso severo della mamma di lato in un viso deformato dal piacere, sciogliere quella compostezza ricercata in una bufera di sudore e piacere di calze rotte, di coscie violate, di occhi spalancati, di sapori dimenticati, come vorrei liberare il tuo Yin.
    
    E tu scosciata a cui piace essere guardata solo perchè protetta dalle cuffie rosa, dalla tua dubbia età e da quello sguardo un pò acido e costruito che fa tanto l****a navigata mentre scavlli le gambe e giochi con i tacchi come vorrei giocassi col mio sesso. Ogni frenata cigolate mi spinge in avanti e vorrei fosse così anche per il mio bacino contro le tue chiappe aperte, alle spalle dei tuoi denti serrati nascosti dalle labbra bagnate.
    
    Arriva la sera l'aria si fa più fresca, scendo per il cambio del binario e s**tto ...
    ... polaroid di passanti, dei loro visi, delle loro gambe, del loro sculettare, dei loro piedi così belli che il viso non li merita, scollature dorate, seni liberi che il vento rende chiodati, profumi mischiati a odori sconosciuti e lezzi fastidiosi.
    
    Fresca scende l'acqua della bottiglietta per la mia gola, una sigaretta inganna la noia, esce il fumo dalla bocca e confonde visi e paesaggi.
    
    Salgo finalmente, vorrei scegliere un posto che stimoli la mia curiosità, ma la stanchezza ha il sopravvento e cedo al primo sguardo. Vagamente destato dalla bigliettaia, donna aggrondata, trucco un pò eccessivo in uno sguardo tanto rigoroso, con delle calze così antiche, delle scarpe asessuate, ma chiusa in una divisa che ricorda più una suora, poi quei capelli tinti di rosso e le unghie rifatte da una amica o al centro estetico, quel rossetto scuro financo fastidioso come vorrei macchiasse la mia cappella mentre le tue labbra gonfie ne accolgono il succo che macula lo stemma Fs.
    
    I finestrini oramai neri della notte diventano specchi mentre l'odore della sera si mischia a quello del treno a fine giornata. In questo spazio di tempo senza luogo mentre la musica si fa più lenta compari tu avvolta
    
    da un tranch nero con dei curiosi occhiali da sole nonostante il buio della sera, dei tacchi indefiniti che spingono le gambe coperte da calze fumo e delineano un polpaccio lineare e slanciato che dalla caviglia si protende verso un sedere che non si intuisce. Misteriosa. Chiusa nel tuo ...
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